Nel primo incontro con Walter Sabatini, Rudi Garcia usò questa frase: «Io amo i miei giocatori». Sabato pomeriggio, nella conferenza stampa prima di Atalanta-Roma, Luciano Spalletti ha detto di essere «un allenatore senza sentimenti, che pensa solo ai risultati della Roma». Il discorso tra amore e ragione influenza gran parte delle nostre passioni, scrive Luca Valdiserri su "Il Corriere della Sera". E il calcio, per molti, è la passione numero uno.
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Il sentimento nel pallone
Il discorso tra amore e ragione influenza gran parte delle nostre passioni. E il calcio, per molti, è la passione numero uno
Il «caso Totti» è qualcosa di più del tramonto di un campione o del rapporto professionale che lega allenatori e calciatori. È il concentrato di una parola d’ordine che è passata nella nostra vita quotidiana, sospinta dalla politica: rottamazione. Totti, a quasi 40 anni, non può più correre come prima e ci sono molte forze fresche che possono farlo più di lui. Ha guadagnato tanto, per cui deve farsi da parte. Pretende di avere dei privilegi legati alla sua storia e a quello che ha dato in passato. Fino a poco tempo fa un discorso simile sarebbe stato affrontato con altri toni, adesso è stato imbarbarito dalla velocità e dall’anonimato della comunicazione.
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