Il lampo del turco aiuta, eccome. Giancarlo Dotto scrive su "Il Corriere della Sera" che intanto aiuta il ragazzo stesso, rattrappito e immalinconito nel non saper dire e intendere altro che «ciao» nella sua nuova lingua calcistica. Aiuta a medicare per poche ore l’ulcera romanista di vedere l’Anfield e tutta Liverpool ai piedi di Salah come fosse Allah (cosa s’inventa di slalomico nel finale in un fazzoletto di giungla umana in cui faresti fatica anche a soffiarti il naso?). Aiuta la Roma a ritrovare i tre punti in fondo alla sincope di gennaio dove, più che i morti e i feriti, si contano gli attoniti. Piccolo dettaglio, che fa tutta la differenza di questo (mediocrissimo) campionato. Più o meno a parità di occasioni avute, possesso palla e tiri subiti, la Juve ne fa sette al dominato Sassuolo, la Roma uno al non meno dominato Verona, loro Higuain noi Dzeko, dovendo grottescamente penare fino all’ultimo secondo, perché a complicarci la vita siamo unici al mondo. Aiuta, infine, Eusebio. A infiltrare un minimo di luce nella sua buia faccia di questi tempi.
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Il lampo di Under aiuta a ritrovare un po’ di luce
"Il gol del turco aiuta a medicare per poche ore l’ulcera romanista di vedere l’Anfield e tutta Liverpool ai piedi di Salah come fosse Allah"
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