rassegna stampa roma

Il giorno della grande paura. Scritte, striscioni e poi applausi

(Corriere della Sera-R.Frignani) «Roma difende Roma!» recita una scritta su un muro di via Ettore Rolli, chiusa ieri mattina per il mercato di Porta Portese. Non era l’unica: accanto ne sono comparse altre tre. «Ciro boom!!»,

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(Corriere della Sera-R.Frignani)«Roma difende Roma!» recita una scritta su un muro di via Ettore Rolli, chiusa ieri mattina per il mercato di Porta Portese. Non era l’unica: accanto ne sono comparse altre tre. «Ciro boom!!», «Napoli m...» e «Daniele libero», con l’ultima lettera trasformata in una croce celtica. Messaggi inequivocabili in difesa di Daniele De Santis, il tifoso romanista in carcere per tentato omicidio, con l’accusa di aver sparato una settimana fa a tre ultrà napoletani, fra i quali Ciro Ippolito, ancora grave al Policlinico Gemelli. A De Santis e ai napoletani ha pensato ieri la Curva Sud: per il primo striscioni di sostegno («Forza Daniele», l’unico nella Sud, e «Daje Danie’», alla Nord) , per i secondi insulti e canti razzisti («Vesuvio lavali col fuoco») fino allo striscione comparso a metà del secondo tempo: «Napoletano infame». Ecco la reazione degli ultrà giallorossi alle minacce di vendetta lanciate nei giorni scorsi da Napoli. A parte questo, però, la grande paura per ieri pomeriggio è passata senza lasciare strascichi. Roma-Juventus è scivolata via accompagnata dalla tensione che tuttavia è scomparsa anch’essa con il passare delle ore.

Polizia, carabinieri e finanza hanno scortato una quindicina di pullman e autobus dell’Atac pieni di tifosi bianconeri dai tre punti di raccolta previsti dalla Questura – fra i torpedoni anche uno proveniente da Napoli, carico di supporter bianconeri campani -, e hanno anche bonificato la zona del Foro Italico. Qualche persona in motorino è stata fermata e identificata: i timori erano soprattutto quelli di rappresaglie su tifosi a caso da parte di napoletani infiltrati durante l’afflusso e il deflusso dall’Olimpico, ma non è accaduto nulla del genere. Molti gli juventini romani che sono arrivati nei pressi del Foro Italico su auto e scooter, ma anche questi ultimi – come gli altri tifosi bianconeri giunti a Roma da soli – sono stati lasciati in pace. «Di sicuro se la Roma non avesse perso a Catania la settimana scorsa e questa partita fosse stata decisiva, l’aria sarebbe stata molto diversa», commentavano un gruppo di ultrà bianconeri prima di entrare nei distinti nord, dalla parte della tribuna Monte Mario. Pattuglie in borghese e su auto civetta hanno vigilato sui lungotevere, sulla tangenziale, sulle strade fra piazzale Clodio e ponte Milvio – e anche dall’altra parte del Tevere – alla ricerca di persone sospette. Alla fine, come è accaduto ai vigili urbani specialmente dal lato di piazza Maresciallo Giardino, hanno dovuto calmare gli animi di chi era rimasto bloccato da decine di auto lasciate in doppia fila. Non tanto da chi era andato allo stadio, ma da chi si era recato agli Internazionali di tennis. Traffico in tilt, quindi, circolazione paralizzata, come anche prima della partita, ancora sulla tangenziale – chiusa in parte per i lavori dopo l’alluvione invernale vicino corso Francia – e in via della Camilluccia. Blindato dalle forze dell’ordine anche l’ingresso all’area abusiva a Tor di Quinto, accanto al Tiro a segno nazionale, dove il 3 maggio si è scatenato l’inferno. Anche lì non è successo niente. Ma ora è caccia a chi ha scritto quelle frasi a Porta Portese, forse approfittando della confusione del mercato. Le telecamere dei negozi e delle banche di via Rolli potrebbero averlo filmato.