Alla passione non si può dire di no e si possono amare anche due persone, non una sola. Daniele De Rossi, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera aspetta la sua prima da allenatore della Roma all'Olimpico, oggi alle 18 contro un Verona spolpato dal calciomercato ma a caccia di punti salvezza. Intorno, un ambiente che piacerebbe a Mario Brega, la cui mano poteva essere ferro o poteva essere piuma. La Curva accoglierà De Rossi come il figliol prodigo ma chissà quale trattamento riserverà ai Friedkin che hanno esonerato l'imperatore Mourinho. C'è il fantasma dello Special One che aleggia sulla partita, ma la Roma nona in campionato deve pensare solo al presente, non al passato. E De Rossi lo sa: “Quando cambia l'allenatore, i giocatori vanno tutti a 3.000 all'ora. Ho ricevuto dai primi test una risposta incredibile, vediamo quanto dura. In questi pochi giorni ho provato a mettere nella squadra due o tre concetti, non di più. Per non fare confusione”. L'obiettivo è per forza alto perché se parti con poche pretese non arrivi mai: «Sarei contento se alla fine del campionato fossimo tra le prime quattro in classifica. Non è facile, ma non è impossibile. L’esonero di Mou? Ci sono passato anch’io, alla Spal: pensavo che non ci fossero problemi irrisolvibili, ma la proprietà la vedeva in modo diverso. Per fortuna le partite della Roma le vedevo tutte, magari con l’occhio del tifoso. Ho accorciato il tempo dello studio”.
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Il fantasma di Mou aleggia sul battesimo di De Rossi
“Per fortuna le partite della Roma le vedevo tutte, magari con l’occhio del tifoso ho accorciato il tempo dello studio”
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