rassegna stampa roma

Il blitz di Daniele De Rossi: “Così sono riuscito a imbucarmi al derby nella mia Curva”

Con gli amici Zoro e Mastandrea per poter tifare liberamente: 4 ore di trucco per evitare selfie e autografi

Redazione

Quattro ore nelle mani della truccatrice. L’equivalente di due partite e mezzo più abbondantissimi recuperi. Daniele De Rossi ha faticato più di quando giocava a pallone, ma lo ha fatto per una buona causa: andare in Curva Sud a sostenere la Roma, nel derby di domenica scorsa, scrive Luca Valdiserri sul "Corriere della Sera". De Rossi non voleva fare il «vip», ma proprio il tifoso. Essere libero di cantare, gridare, soffrire, dire le parolacce senza essere riconosciuto. L’avrebbero soffocato di selfie, ma lui voleva soltanto tornare indietro nel tempo, libero come il vento.

"Magari un giorno tornerò in Curva Sud, con una birra e un panino, a fare il tifo per la Roma", aveva detto Danielino il giorno del suo addio alla squadra giallorossa, il 14 maggio scorso. E lo ha fatto davvero. Settore 16F dello stadio Olimpico, accanto agli amici Valerio Mastandrea e Diego «Zoro» Bianchi.

Da quando è tornato dall’avventura argentina al Boca Juniors, De Rossi non ha parlato. Preferisce tenere un profilo basso, sa che le domande sull’addio alla Roma potrebbero riaprire polemiche. La ferita è ancora aperta, ma la passione non è calata. Così, in combutta con Mastandrea e Zoro, ha ideato il blitz all’Olimpico dove, come dice lui, "mi sono imbucato".

Il video del trucco e dell’imbucata allo stadio ha fatto il giro del mondo, raccogliendo i like dei tifosi di tutte le squadre. La forza di De Rossi è proprio questa: in un calcio diventato business a tutti gli effetti, la passione vince.