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I gol made in Usa aiutano la Roma nell’affare Destro

(Corriere della Sera – L. Valdiserri) – In molti a Roma si chiedono: perché la società giallorossa deve spendere oltre 15 milioni per aggiungere Mattia Destro a un attacco già molto forte, quando la difesa è invece tutta (o quasi)...

Redazione

(Corriere della Sera - L. Valdiserri) - In molti a Roma si chiedono: perché la società giallorossa deve spendere oltre 15 milioni per aggiungere Mattia Destro a un attacco già molto forte, quando la difesa è invece tutta (o quasi) da rifare?

Una risposta banale, ma calcisticamente molto fondata, è che le grandi squadre si svenano sempre per gli attaccanti perché da lì nascono i gol e perché portano entusiasmo, abbonamenti e stadi pieni. C’è poi un fattore temporale, molto importante: Destro è considerato dagli addetti ai lavori— Arrigo Sacchi, coordinatore delle nazionali giovanili in primis — la vera grande promessa in attacco del calcio italiano ed è in vendita adesso, non tra uno o due anni. Ieri è intervenuto sull’argomento, per l’ennesima volta, il presidente del Genoa, Preziosi: «La Roma ci ha chiesto Destro quando non era stato ancora riscattato e ha ottenuto una trattativa. La Juve non l’hamai chiesto e la Roma era l’unica pretendente. Io ho l’accordo con la Roma, la Roma deve trovare l’accordo con il giocatore. Attualmente il mio impegno è darlo alla Roma. Abbiamo trovato una soluzione che soddisfa sia noi che il Siena, non si discute. Certo è che la Roma dovrà fare il proprio passo avanti con il giocatore ». È esattamente quello che Walter Sabatini e Claudio Fenucci stanno facendo. Senza farsi prendere per il collo da nessuno. Ieri non è saltato l’incontro con i procuratori di Destro perché nessun incontro era in programma. Può esserci oggi, semmai, ma la Roma non si farà prendere dalla fretta e non si farà schiacciare dalla pressione di un affare da fare «a tutti i costi ». O si farà con reciproca soddisfazione, del giocatore e della Roma, o quei soldi verranno investiti altrove. Esiste il calcio anche senza Destro e non è ben chiaro, oggi come oggi, chi perderebbe di più in caso di fumata nera.

A Chicago, contro un avversario non trascendentale come lo Zaglebie Lubin, ma questo discorso vale per tutte le amichevoli estive di tutte le squadre, si è visto per la prima volta il concetto di «attacco zemaniano».Tutto il reparto offensivo—Lamela, Osvaldo, Bojan — è andato in gol nel primo tempo e tutte le segnature sono state molto belle, proprio perché nate da azioni di gioco «preparate» e non casuali. Anche il gol di Bojan, quello in apparenza più «personale», nasce da una verticalizzazione fatta da Panagiotis nei tempi giusti. La pubblicità, si dice, è l’anima del commercio. Se Mattia Destro ha visto in tv i gol di Osvaldo, Lamela e Bojan sa che alla Roma troverà concorrenza ma anche una formidabile occasione per diventare, in poco tempo, da una grande promessa a un attaccante da 20 gol a campionato. Spetta a lui scegliere, scommettendo su se stesso: magari mettendo un bonus sui gol segnati per rendere ancora più intensa la gioia di correre sotto la Sud.