rassegna stampa roma

Hanno vinto le punte, punita la vanità della difesa

La squadra di Spalletti ha attaccanti perfetti ora che Dzeko segna tanto, partecipa al gioco e sembra la modernità in persona. Salah è un alieno cronico, incomprensibile, imprendibile

Redazione

La Juve va via anche senza la vecchia leggerezza. Le servono due calci piazzati di Dybala per ribaltare e dare un senso al risultato della gara contro l'Udinese. Si resta così alla solita impressione di una Juve inevitabile e non bella. Questo dubbio un po’ sporco è negato dalle cifre, la Juve è 5 punti sopra la seconda, il Napoli è addirittura a 7. Intanto - ricorda Mario Sconcerti su "Il Corriere della Sera" - arriva un risultato molto importante per la Roma. Hanno vinto da sole le punte, tutte quasi in linea col centrocampo. Sono bastati tocchi di prima in verticale per mettere gli attaccanti davanti a Reina.

L’idea comune è che sia mancato subito Gabbiadini, ma non è solo così. Hanno fatto poco tutti gli attaccanti, Insigne, Callejon, lo stesso Mertens, come fossero senza riferimento e avvertissero la propria impotenza giocando da soli. Ha sbagliato anche Sarri a togliere subito Gabbiadini, facendone una vittima inutile e ingiusta. La Roma ha giocato con un catenaccio elegante in mezzo al campo approfittando della vanità della difesa napoletana. Ha attaccanti perfetti ora che Dzeko segna tanto, partecipa al gioco e sembra la modernità in persona. Salah è un alieno cronico, incomprensibile, imprendibile. Più che qualità tecniche, ha un pensiero diverso di calcio. Arriva dovunque, fa cose che sembrano semplici ma possibili solo alla sua differenza atletica. Resta una stranezza di base della Roma che a volte se ne va in balia del mare, non dà l’idea di completezza, ma ha capacità eccezionali. Le sorprese tecniche che si aspettavano dalla Juve le hanno date ha tratti Roma e Napoli, ma nessuna delle due ha la nenia infaticabile della Juve, quella che comunque ti porta a casa con il risultato.