(Corriere della Sera - L.Valdiserri)Il sindacalista Rudi Garcia chiama all’assemblea tutti i tifosi romanisti e chiede per loro un permesso speciale per non perdere l’inizio: ore 18,30 perché la Uefa non permette che si sovrappongano partite dei vari campionati alla sacralità delle sfide di Champions League. «Speriamo che tutti i tifosi che lavorano abbiano una mezz’ora libera dal loro capo per vedere l’Olimpico il più pieno possibile».
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“Giochiamo solo noi, si può guadagnare su Juventus e Napoli”
(Corriere della Sera – L.Valdiserri) Il sindacalista Rudi Garcia chiama all’assemblea tutti i tifosi romanisti e chiede per loro un permesso speciale per non perdere l’inizio:
L’allenatore Rudi Garcia, invece, vede nel recupero contro il Parma un’occasione unica per sognare ancora (Juve) e per essere nello stesso tempo tremendamente pratici (Napoli). «Non è una gara già vinta, perché il Parma gioca per raggiungere un posto in Europa. Però non importa chi abbiamo davanti, abbiamo tanta fame e sappiamo che giocheremo solo noi e il Parma. Non la Juve, non il Napoli. È la sera in cui davvero possiamo guadagnare su tutti i nostri avversari».
Le cifre dicono che la corsa della squadra giallorossa è a ritmi di record e che c’è voluta una Juventus al di sopra di ogni immaginazione per essere sopra alla Roma: 22 punti in più rispetto all’anno scorso, la miglior difesa d’Europa (insieme a Celtic e Steaua Bucarest) con soli 15 gol subiti. Garcia, però, rimanda il momento delle celebrazioni: «È merito di tutti, ma a questo punto della stagione non mi interessa. Mi serve una Roma da record alla fine, per questo lavoriamo e non molliamo. Quello che voglio è raggiungere un bel traguardo con questa rosa, lo merita. Mi piacerebbe tanto vivere una cosa bella, a fine stagione, con questi ragazzi. La matematica dice che se vinciamo saremo in Champions League (+21 sulla Fiorentina, quarta, a 7 giornate dalla fine), ma è meglio entrarci dalla porta principale piuttosto che con i preliminari».
Con il Lilla non è riuscito a giocare la Champions League da protagonista, come avrebbe voluto. Con la Roma spera di fare quel definitivo salto «europeo» per far decollare anche la sua carriera. Come dice con una frase idiomatica francese, ogni volta che gli si chiede del mercato Garcia sfodera la langue de bois, la lingua di legno, parlando cioè senza dire davvero nulla. Così svicola quando gli chiedono la sua opinione sulla querelle tra Benitez e Conte al riguardo dell’importanza di fatturato, investimenti e monte stipendi sul rendimento in classifica delle squadre: «È sempre più facile fare una grande rosa con più soldi. Questo, però, è un aspetto economico. Meglio fare la domanda a Pallotta o a Baldissoni, che sanno molto più di me».
Però Garcia dice qualcosa - ed è qualcosa di importante - quando il discorso passa su quello che è stato fatto in questa stagione per programma la Roma: «Abbiamo fatto in modo di mettere un po’ di soldi in cassa e dimostrato di avere lo stesso una rosa che può fare grandi cose». Come dire: i miracoli non riescono sempre.
Punto primo: tenere la rosa attuale, a partire da Pjanic. Punto secondo: rafforzarla con almeno quattro giocatori di qualità.
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