(Corriere della Sera - G.Piacentini)Non c’è pace per la Roma. Dopo la contestazione nel giorno del raduno a Trigoria, ieri è arrivato il bis al primo allenamento nel ritiro di Riscone di Brunico. Una protesta durissima nei toni e un po’ meno nei numeri, erano una cinquantina i tifosi più agitati, ma che ha lasciato il segno. Sul banco degli imputati sono finiti i calciatori (Osvaldo, Pjanic e Balzaretti), dirigenti e anche l’allenatore Rudi Garcia che in conferenza stampa aveva avuto parole dure nei confronti dei contestatori: «Chi contesta giocatori e club non può essere un tifoso della Roma. Quando ami la tua squadra cerchi di incoraggiarla, al peggio sono tifosi laziali». pensiero, spiegando che intendeva difendere i suoi calciatori e che c’è bisogno del sostegno di tutti per raggiungere i risultati, ma ormai il danno era fatto.
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Garcia subito all’attacco: «Chi ci contesta è della Lazio»
(Corriere della Sera – G.Piacentini) Non c’è pace per la Roma. Dopo la contestazione nel giorno del raduno a Trigoria, ieri è arrivato il bis al primo allenamento nel ritiro di Riscone di Brunico.
Le fasi più calde della contestazione si sono però vissute in mattinata, quando i giallorossi sono stati accolti in campo da uno striscione eloquente — «In vacanza di corsa senza chiedere scusa... Per voi il rispetto è una cosa sconosciuta. Indegni» — e poi da cori e insulti. Tra i più bersagliati Daniel Osvaldo, che è quasi venuto alle mani con un gruppo di ultrà: «Vi prendo uno per uno», le sue parole con il dito indice puntato verso i tifosi inferociti che, pochi minuti dopo, fuori dal centro sportivo hanno colpito con calci e pugni il pullman che riportava i calciatori in albergo. Della questione si è occupato il Questore di Bolzano che ha rinforzato il servizio d’ordine per i prossimi giorni, quando sono attese circa 2000 persone. Con la speranza che, nel frattempo, gli animi si siano calmati.
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