Se quello prima della gara contro il Sassuolo era un Rudi Garcia arrabbiato per la prestazione contro l’Inter, quello visto ieri alla vigilia della partita contro il Genoa è sembrato rinfrancato. Da Reggio Emilia, infatti, la Roma non ha riportato solo i tre punti ma anche maggiore consapevolezza e tracce di «passato» che fanno ben sperare per il futuro, inteso come le cinque gare che decideranno l’accesso alla Champions League.
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Garcia non scioglie il mistero. Totti rischia ancora la panchina
C’è chi ha letto nelle parole del Capitano un via libera al tecnico per lasciarlo in panchina anche contro il Genoa
«Abbiamo avuto maggiore efficacia nelle zone verità - è il rilievo del tecnico -, cioè nelle due aree di rigore. Nella nostra non abbiamo concesso quasi nulla, nella loro abbiamo sfruttato al meglio le occasioni segnando tre gol, anche se con meno tiri effettuati rispetto ad altre gare».
Che tutto sia coinciso con l’assenza di Francesco Totti, rimasto in panchina per 90’, e la presenza di un centravanti di ruolo, come Seydou Doumbia, per molti non è una coincidenza. Nei giorni scorsi il capitano giallorosso ha dichiarato che non sarà mai un problema per la Roma e darà sempre il suo aiuto, anche fuori dal campo. C’è chi ha letto in queste parole un via libera a Rudi Garcia per lasciarlo in panchina anche contro il Genoa. Il tecnico non chiarisce il dubbio. Anzi, con le sue parole, lo alimenta: «Francesco un problema? Sta benissimo e ha ragione quando dice che dobbiamo essere tutti concentrati sul quotidiano, sulla partita che arriva. Ha detto parole da capitano, ma se c’è bisogno che ribadisca che è un giocatore importantissimo per noi, lo faccio. Valuterò le forze nostre, quelle dell’avversario e poi sceglierò la formazione». Il dubbio sarà risolto solo in extremis, anche se sono in netto rialzo le quotazioni di Doumbia, che a Reggio Emilia ha segnato il suo primo gol in giallorosso, spazzando via parte della polemiche che lo hanno accompagnato in questi mesi.
«Seydou avrà molta più fiducia: aver fatto un gol come solo un centravanti può fare, con un colpo di fucile di testa, può essere un’arma in più. Lo abbiamo preso per fare gol e contro il Sassuolo ha risposto. Se qualcuno ci porta Cristiano Ronaldo, lo prendiamo. Altrimenti è meglio avere cinque attaccanti che fanno ciascuno cinque gol. In più ci sono i centrocampisti che segnano».
Uno di loro, Pjanic, si candida ad essere l’uomo in più nel finale di stagione, dopo i tanti problemi alla caviglia che lo hanno costretto a scendere in campo infortunato per quattro mesi: «Una grande squadra ha bisogno dei suoi grandi giocatori. Mire è tornato efficace su questo punto: assist, gol... È sulla strada giusta, deve rimanere su questo ritmo fino alla fine. Il suo utilizzo da trequartista non è legato alla presenza di Keita, che ha un problema al ginocchio (ed è stato visitato da Cougat a Barcellona; ndr). È convocato ma decideremo insieme all’ultimo». Dopo la chiusura della curva Sud contro l’Atalanta, la squadra potrà riabbracciare i suoi tifosi, che Garcia chiama a raccolta: «Spero vengano in tanti per aiutare la squadra, anche nei momenti di difficoltà. È vero che da novembre all’Olimpico abbiamo vinto solo due partite, ma anche che sappiamo battere le grandi squadre. Non è un problema tattico, i giocatori devono fare in modo che l’Olimpico torni ad essere una cassaforte». Non lo è stato per la formazione Primavera, che ha perso la Coppa Italia contro la Lazio: «Dalle sconfitte si costruiscono le cose migliori». Un messaggio anche per i suoi?
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