(Corriere della Sera - G. Piacentini) - Appena si sono incontrati, si sono piaciuti subito. Se non è stato amore a prima vista, quello tra Francesco Totti e Rudi Garcia, è qualcosa che gli somiglia molto. Basta ascoltare le loro parole, raccolte da Canal Plus che ieri ha ospitato il tecnico francese e ha mandato in onda un servizio registrato nei giorni scorsi a Trigoria. «Garcia - il pensiero del capitano - mi ha dimostrato di essere un grande allenatore, può essere quello del futuro. Cerchiamo di seguirlo il più possibile perché possiamo ambire a traguardi importanti». Il tecnico ha raccolto e ricambiato. «Totti non solo è un immenso giocatore, ma anche grandissimo uomo, di classe e qualità. Ha una visione eccezionale, è capace di riprodurre all’istante ciò che vede in campo. È molto umile, quando sono arrivato era già pronto fisicamente, non ha saltato un solo allenamento ed è uno che vuole essere trattato come gli altri. È un giocatore enorme, tra i più grandi, magari non ha più 20 anni ma è l’anima della squadra ».
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Garcia e Totti, patto per la Roma «Grande Rudi, può farci vincere»
(Corriere della Sera – G. Piacentini) – Appena si sono incontrati, si sono piaciuti subito. Se non è stato amore a prima vista, quello tra Francesco Totti e Rudi Garcia, è qualcosa che gli somiglia molto. Basta ascoltare le loro...
I tifosi ora lo amano, ma a Riscone era finito al centro delle polemiche perché aveva dichiarato che chi contesta la Roma è tifoso della Lazio.«C’è una frase: la Roma non si discute, si ama. Ho solo ricordato questo. C’è un progetto nuovo, con un nuovo allenatore, se non capiscono questo, solo allora potrebbero essere definiti tifosi della Lazio. Lo scopo era difendere i giocatori, perché ho trovato un gruppo privo di fiducia. La finale di Coppa Italia ha pesato molto, c’era molto disamore ma ora mi sembra che le cose siano positive ». Il suo arrivo è stato accolto con sorpresa e un po’ di scetticismo. Garcia rivela un retroscena del suo primo incontro col d.s. Sabatini. «La prima cosa che mi ha detto è stata: ti abbiamo fatto venire, ma non ti sceglieremo. Era una prova, ci ho messo mezza giornata per capire che ci vuole carattere per allenare la Roma».
Non ha avuto il carattere per resistere alle pressioni, invece, Daniel Osvaldo. «La Roma - le sue parole dal ritiro azzurro - mi ha fatto capire che dovevo andare via. Non ero tranquillo, come si fa ad esserlo quando qualcuno viene sotto casa a scriverti certe cose? A Roma non potevo più stare ormai, ma io non sono pentito di nulla. In Inghilterra sto benissimo e ora più che mai so di aver preso la decisione migliore. La mia assenza alla premiazione dopo la Coppa Italia? Ero arrabbiatissimo, negli spogliatoi volevo spaccare tutto. Non mi sono accorto che i miei compagni non c’erano».
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