Paulo Fonseca non dice che la partita contro l’Atalanta è "una finale", come ha fatto il d.s. Gianluca Petrachi nella fallimentare conferenza stampa di presentazione dei tre nuovi acquisti, perché sa che, comunque vada a finire stasera a Bergamo, contro l’Atalanta avanti di 3 punti in classifica, poi resteranno altre 14 partite, come riporta il Corriere della Sera.
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Fonseca: “Per giocare serve coraggio. Su Petrachi non commento”
Il tecnico e la Champions: "L’Atalanta è forte, ma la Roma deve crederci"
"Sono totalmente concentrato sulla partita. Non voglio commentare le parole di Petrachi. In questo momento non c’è nessun problema, non c’è nessuna divisione. Siamo uniti e stiamo lavorando per fare una buona partita contro l’Atalanta".
Secco. Diretto. Nessuna difesa corporativa, nessuna banalità. C’è solo la partita. Adesso e qui."«Mi aspetto un match difficile. L’Atalanta è una grandissima squadra, aggressiva in difesa ma con grande qualità in attacco. Hanno grandi giocatori e un grande allenatore. Sarà una delle partite più difficili".
Poi ancora: "L’importante è non cambiare quello in cui crediamo. So che in questo momento, dopo due sconfitte, tutto è messo in dubbio. Quando facciamo bene il nostro lavoro e ci crediamo, però, abbiamo fatto partite buone. Dobbiamo tornare a quello che abbiamo fatto. Per giocare nelle mie squadre occorre coraggio e la Roma lo ha avuto anche nelle sconfitte. Contro la Juve, ad esempio, abbiamo preso due gol in otto minuti. Se non avessimo avuto coraggio ne avremmo subiti altri e invece la squadra ha reagito bene. La partita contro il Bologna, purtroppo, è il risultato di quella con il Sassuolo, che la squadra ha accusato molto. Ho questa certezza. Dobbiamo tornare ad essere una squadra che tiene l’ iniziativa".
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