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Il Corriere della Sera

Fattore “esterno” i numeri sono da incubo

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La Roma, in campionato, è riuscita a trasformare in gol soltanto un assist di un suo esterno, quello di Spinazzola in casa dell’Inter (gol di Dybala)

Redazione

Il fattore esterno? Non esiste, nella Roma. Dati da incubo scrive Mimmo Ferretti su Il Corriere della Sera. Nelle ventuno gare ufficiali giocate prima della sosta mondiale (15 di campionato e 6 di EuropaLeague), la Roma - che difende a tre - dal primo minuto ha presentato sulle corsie esterne 8 coppie. Con l’impiego di 6 giocatori a tutta fascia. Il tandem più gettonato è stato quello formato da KarsdorpSpinazzola, 6 volte. Karsdorp non è mai stato messo seriamente in discussione. Mourinho gli ha assegnato/confermato la corsia di destra, relegando il nuovo arrivato Celik ad alternativa, e da lì non si è spostato. Il rendimento dell’olandese, però, da subito non è stato all’altezza delle aspettative: una presenza in campo spesso anonima, una partecipazione alla fase offensiva molto limitata e un aiuto al reparto difensivo raramente adeguato. La Roma, in campionato, è riuscita a trasformare in gol soltanto un assist di un suo esterno, quello di Spinazzola in casa dell’Inter (gol di Dybala). El Shaarawy ha segnato un gol (a Verona) ma da attaccante; gli altri esterni sono ancora miseramente a quota 0. E questo aiuta ancor più a spiegare il «mal di gol» della Roma.