rassegna stampa roma

El Shaarawy e Perotti, il ricostituente della Roma

L'impatto dell'italo-egiziano è stato devastante, con 5 gol (e due assist) in 6 partite in campionato, con una media di uno ogni 93 minuti. Sempre più indispensabile l'argentino, che ha permesso a Spalletti di tornare ad impiegare il "falso nuove"

Redazione

Al contrario di quanto successo lo scorso anno con Doumbia, Ibarbo e Spolli, nel mercato invernale la Roma si è portata a casa tre calciatori che hanno già ripagato abbondantemente le attese e stanno dando il loro contributo alla rincorsa di un posto per la prossima Champions League.

Stephan El Shaarawy finora è costato solo 1,4 milioni, quelli versati al Milan a gennaio per il prestito oneroso. Se la Roma vorrà riscattarlo, dovrà pagare altri 13 milioni. Nel frattempo se lo gode Spalletti. Il Faraone ha avuto un impatto devastante, con 5 gol (e due assist) in 6 partite in campionato, con una media di uno ogni 93 minuti (meglio ha fatto solo Higuain con uno ogni 91), spingendo sempre più lontano dal campo Edin Dzeko.

Non è stato da meno Diego Perotti, costato 10 milioni di euro tra prestito oneroso e riscatto (già esercitato): l’argentino ha già collezionato 2 gol e 4 assist in sei partite e, ad eccezione della gara contro il Carpi, ha messo la sua firma in tutte le gare giocate, scrive Gianluca Piacentini su "Il Corriere della Sera". Per il momento si sta rendendo indispensabile per Luciano Spalletti, che, grazie alla sua duttilità e al suo spirito di sacrificio, è ritornato al vecchio amore per il «falso nueve».

Ruba meno l’occhio Ervin Zukanovic, che si è comunque dimostrato un calciatore affidabile. Nella gara d’esordio contro il Frosinone, il duttile difensore bosniaco ha sfornato un cross che El Shaarawy ha trasformato in oro con uno «scorpione» alla Ibrahimovic, e Spalletti lo ha utilizzato in più posizioni: centrale ed esterno sinistro con la difesa a tre; centrale di sinistra in quella a 4.