Il suo ritorno all’Olimpico lo aveva immaginato diverso, Luciano Spalletti. E invece la sua prima Roma è stata parecchio simile all’ultima di Garcia, non tanto nel gioco ma nel risultato. «Non abbiamo fatto una grandissima gara - l’analisi del tecnico - però ci abbiamo provato. Ci sono state opportunità che non abbiamo sfruttato, è un risultato difficile da accettare ma ci sono delle cose da salvare: ho visto grande impegno e la squadra ha provato a fare le cose che ci eravamo detti».
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È sempre la Roma di Garcia. Spalletti: ancora tanta confusione
«Non abbiamo fatto una grandissima gara - l’analisi del tecnico - però ci abbiamo provato. Ci sono state opportunità che non abbiamo sfruttato, è un risultato difficile da accettare ma ci sono delle cose da salvare"
Spalletti, come riportato da "Il Corriere della Sera", ha parlato anche di alcuni singoli. «Nainggolan ha fatto bene nel ruolo “alla Perrotta”, è bravo negli inserimenti e nel trovare gli spazi, ha il tiro da fuori, salta addosso all’avversario. Con Pjanic regista la squadra può crescere dal punto di vista della qualità e della gestione della palla». Le note negative sono arrivate da Castan e da Dzeko, ancora a secco nonostante gli siano arrivati molti più palloni giocabili. «Dzeko sta attraversando un momento di difficoltà ma è stato anche sfortunato. Deve dimostrare carattere, senza lasciarsi coinvolgere dagli umori di un pubblico così numeroso ed importante. Castan? Pensavo che fosse la partita giusta. Lui deve ritrovare fiducia e questa la si acquista solo giocando partite vere. Leo è bravo ad impostare il gioco e a far correre la palla, se non lo avessi fatto giocare col Verona non lo avrei certo lanciato con la Juventus a Torino. Abbiamo bisogno di ritrovare alcuni giocatori perché siamo un po’ corti come rosa. Gervinho? Posso anche chiedere di tenerlo, ma se poi i calciatori vogliono andare via...».
Deluso, invece, Florenzi. «È un passo falso, volevamo portare entusiasmo ma non ci siamo riusciti. Obiettivi? Non dobbiamo fare il passo più lungo della gamba, ma solo lavorare».
(G. Piacentini)
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