rassegna stampa roma

Dzeko per una notte. Defrel sfida Schick

Il bosniaco col Torino non ci sarà: duello tra il ceco e l'ex Sassuolo per sfidare la difesa di Mazzarri

Redazione

Due gol, uno più bello dell’altro, ricavati da tre tiri in porta. Quasi il 70% di passaggi riusciti. Otto duelli vinti. Tre palloni recuperati. La partita di Edin Dzeko a Napoli è stata quasi perfetta. Quasi per colpa di un’ammonizione presa sul 4-1, quindi a partita già vinta, che lo terrà fuori da Roma-Torino, nella prossima giornata. Edin potrà tirare un po’ di fiato in vista della sfida decisiva di Champions. Dzeko è il giocatore di movimento più utilizzato da Di Francesco, secondo solo a Alisson.

Non è facile, però, rinunciare a un attaccante che ha appena ritrovato la via del gol e che, contro la capolista del campionato, ha messo in mostra tutto il suo campionario. Non ha ripetuto la stratosferica stagione scorsa (39 gol tra campionato e Coppema è pur sempre a quota 16 (13 in campionato, 3 in Champions). I sostituti sono due: Patrik Schick e Gregoire Defrel. Dal punto di vista numerico, però, è un bel problema: Schick, utilizzato con il contagocce, non ha mai segnato in campionato; ci è riuscito soltanto in Coppa Italia, proprio contro il TorinoDefrel ha segnato una volta, ma in condizioni davvero particolari: a tempo scaduto, sul 4-2 contro il Benevento, con un calcio di rigore che proprio Dzeko gli ha lasciato calciare per sbloccarlo.

Nel dopo partita, Eusebio Di Francesco è stato prodigo di complimenti per Dzeko: "Ha scelto la serata giusta per sbloccarsi e spero che, per lui e per la squadra, sia un momento decisivo dal quale non dobbiamo tornare più indietro. Tanti dicevano: perché non gioca Schick… Contro il Napoli si è messo a disposizione alla grande per la squadra. La disponibilità, nel mio modo di gioco, è fondamentale". Letta così può sembrare sembrare un endorsement per Defrel, che Di Francesco ha già avuto a Sassuolo. Ma Schick è stato l’acquisto più costoso del mercato estivo ed è un giocatore nel quale Monchi conta molto.

(L. Valdiserri)