Segna solo gol decisivi, Edin Dzeko. Dopo la doppietta che ha permesso ai giallorossi di espugnare il San Paolo, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera, ieri sera ha messo la sua firma sul passaggio ai quarti di finale di Champions League. Se la Roma è fra le prime otto formazioni d’Europa, gran parte del merito è del numero 9, non solo per il gol di ieri, il numero 17 in stagione (13 in campionato), ma per la continuità che ha avuto nella competizione in cui ha segnato solo reti pesantissime, quattro per l’esattezza.
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Dzeko, il re di Champions: “Rimasto per una notte così”
Il bomber: "Sia io e sia i miei compagni abbiamo fatto il nostro dovere fino all’ultimo"
"Non voglio tornare al passato, sono felice alla Roma e sono felice della mia vita. L’offerta del Chelsea era vera, la trattativa c’è stata, c’era l’interesse nei miei confronti. E’ tutto quello che posso dire. Ma, come si vede, a Roma sto bene: io non volevo andare via, perché tutta una stagione si gioca per partite così" ha detto Dzeko a fine gara.
. Quando Di Francesco lo ha tolto dal campo a pochi minuti dal termine, tutto lo stadio si è alzato in piedi per tributargli una meritata standing ovation: "Un applauso come quello deve essere condiviso con tutti, perché sia io e sia i miei compagni abbiamo fatto il nostro dovere fino all’ultimo".
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