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Il Corriere della Sera

Dovbyk alla ricerca di un futuro

Dovbyk alla ricerca di un futuro - immagine 1
Troppe partite hanno dimostrato che Artem è un finalizzatore atipico visto che non ha il cinismo, la cattiveria, il veleno per far male anche con solo mezzo pallone a disposizione
Redazione

Uno cosi, oggi, non ti serve, Inutile; anzi, dannoso. Ma uno cosi, domani, potrà servirti? Interrogativo delicato; risposta da valutare con estrema attenzione, scrive Mimmo Ferretti su Il Corriere della Sera. Intanto, uno così come? Uno che, queste le accuse più popolari, non sa giocare con i compagni; uno che dà sistematicamente la sensazione di aver paura di ricevere il pallone; uno che spalle alla porta nemica è regalato; uno che corre sulle punte; uno capace di perdere qualsiasi duello corpo a corpo con l'avversario; uno che nove volte su dieci si avvicina alla giocata con la postura sbagliata. Ecco, uno così in futuro potrà venir utile alla Roma? Il punto è delicato assai, perché la Roma per portare Artem Dovbyk nella Capitale l'estate passata ha cacciato milioni su milioni e, per questo, deve (e dovrà) proteggere il suo investimento. Solo che l'ucraino continua più a deludere che a non convincere. E, al di là del numero di gol segnati, Dovbyk sembra, oggi come ieri, un corpo estraneo alla squadra. E se Claudio Ranieri è arrivato al punto di preferirgli più volte un centravanti modesto (generoso sì, ma assai modesto) come Shomurodov, vuol dire che la faccenda merita altissima considerazione. Ci si interroga: i problemi (i limiti...) di Dovbyk sono legati al tipo di calcio che propone la Roma?

Complicato crederlo, perché a Trigoria si sono alternati tre allenatori e il suo rendimento non è mai decollato. Si dice: l'ucraino è sostanzialmente un finalizzatore, quindi va servito per sfruttare al meglio le sue caratteristiche. In realtà, troppe partite hanno dimostrato che Artem è un finalizzatore atipico visto che non ha il cinismo, la cattiveria, il veleno per far male anche con solo mezzo pallone a disposizione. E, allora, uno così potrà far comodo alla Roma del prossimo anno? E già tempo di pensarci, visto che non c'è (più) molto altro a cui pensare. Non solo per colpa di Dovbyk.