Ci sono altri politici e funzionari pubblici che hanno accettato soldi da Luca Parnasi, ma nelle carte processuali i loro nomi sono ancora coperti da omissis, scrive "Il Corriere della Sera". Oltre cento pagine che documentano circostanze tuttora segrete, su cui sono in corso gli accertamenti. Del resto il costruttore si vanta di pagare per fare affari. Nel febbraio scorso, parlando di finanziamenti con il suo commercialista, diceva: "Domani c’ho un altro meeting dei Cinque Stelle ... perché pure ai Cinque Stelle gliel’ho dovuti dare eh...". Trattava con tutti i partiti, ma la sua attenzione era rivolta soprattutto a Lega e M5S. Per il Carroccio si vanta dell’amicizia con Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, il «gancio» con i grillini è Luca Lanzalone, referente per la costruzione dello stadio e con il quale ha stretto un accordo ben più articolato. È il «sistema» che Lanzalone utilizza regolarmente: indica ai politici gli imprenditori ai quali affidare i progetti e i manager da nominare, in cambio ottiene incarichi per il suo studio legale.
rassegna stampa roma
Dietro gli omissis nelle carte altri politici e funzionari. Quel patto con i Beni culturali
Anche altri hanno accettato soldi da Luca Parnasi, ma nelle carte processuali i loro nomi sono ancora coperti da omissis
Per ottenere il via libera al nuovo progetto per lo stadio della Roma, Parnasi si affida a due consulenti che seguono la pratica al Ministero dei Beni Culturali. Uno è Sandro Amorosino che «si è confrontato sul piano tecnico e giuridico con Paolo Carpentieri, il direttore dell’ufficio legislativo del dicastero circa il parere sul ricorso, concordandone in parte il contenuto di inammissibilità e quindi favorevole al gruppo Parnasi». Il gip chiarisce come «ciò sia in evidente violazione alle norme» anche perché «le intercettazioni attestano che Amorosino ha ricevuto il parere in via informale prima che fosse ufficialmente adottato e depositato». Il resto del capitolo è «omissato», il che fa presumere nuovi sviluppi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA