Dieci minuti scarsi. Record di velocità. La durata della conferenza stampa di Eusebio Di Francesco prima di Roma-Milan racconta molto del momento che si vive dentro Trigoria. Voglia di parlare: zero. Ottimismo: sottozero. Gli parlano di squadra malata ("Ma io avevo detto che non era guarita, non che era malata ed è diverso") e il discorso scivola su qualcosa di ancora più preoccupante e lugubre: "Le risposte precedenti (alla sconfitta 1-7 contro la Fiorentina; ndr) erano positive e di crescita, anche se restavano alcuni momenti nei quali mancavamo di continuità e nella gestione della gara. È vero, a Firenze la Roma è stata agonizzante, ma questo non significa che per forza si deve morire. Ci si può anche salvare. Capisco che c’è grande depressione, ma nel calcio, come nella vita, si possono ribaltare le situazioni. Noi ora siamo incudine e dobbiamo solamente subire. Dobbiamo rispondere, con gli atteggiamenti e le prestazioni, per ritornare a essere martello".
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Di Francesco: “Roma agonizzante, ma non si deve morire per forza”
La sfida contro il Milan: "Nel calcio e nella vita si può ribaltare una situazione"
Sul banco degli imputati sale soprattutto Edin Dzeko, scrive il Corriere della Sera, che si è fatto espellere sul 4-1 e che prima aveva litigato in campo con Cristante: "Certi comportamenti sono stati più brutti ancora di questa sconfitta dolorosa. Edin, però, è stato il primo a chiedere scusa pubblicamente per quello che è accaduto, perché è un giocatore di esperienza. Siamo uomini, ha avuto un atteggiamento sbagliato e non deve più succedere. Nelle difficoltà dobbiamo essere ancora più uniti".
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