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De Rossi ko, Pjanic a casa. Mondiali di ombre

Ad oggi il bilancio del Mondiale, visto dalla parte romanista, è deludente. Con l'eccezione di Gervinho.

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A vederlo dalla parte romanista, finora il Mondiale brasiliano ha più ombre che luci.De Rossi infortunato e costretto a saltare la gara contro l’Uruguay che deciderà se gli azzurri proseguiranno il loro cammino o torneranno a casa, Pjanic subito fuori con la Bosnia, Maicon inchiodato alla panchina della Seleçao, Torosidis che rischia di tornare subito a casa con la sua Grecia. Senza contare quelli che - Strootman, Nainggolan, Castan, Destro e Florenzi - in Brasile avrebbero potuto esserci ma che sono rimasti tagliati fuori per scelta tecnica o infortunio. 

Se a Trigoria si aspettavano sorrisi in arrivo dalle Nazionali sono rimasti delusi. Con un’unica eccezione: tra i protagonisti a sorpresa, come è stata la sua stagione in giallorosso, c’è l’ivoriano Gervinho. Due gol in altrettante partite di cui uno, quello contro la Colombia, destinato a finire negli spot e che ha letteralmente fatto impazzire i tifosi brasiliani, che lo hanno paragonato a Neymar. Un effetto che i tifosi giallorossi hanno imparato a conoscere nel corso della stagione che si è conclusa da poco, e non troppo sorpresi che in Brasile si parli più di Gevinho che di Drogba. L’ivoriano, dal ritiro della sua nazionale, quasi si schermisce. «Il paragone con Neymar lo fanno i tifosi, ma io ho il mio stile e non mi piace il confronto con gli altri. Neymar è un calciatore importante per il Brasile e ha molta qualità. Io penso di essere importante per la Costa d’Avorio e per la Roma». 

Proprio in giallorosso ha ritrovato il sorriso che aveva perso a Londra. L’esperienza all’Arsenal gli aveva tolto quelle certezze che si era costruito a Lilla. Il punto di contatto ha un nome ed un cognome: Rudi Garcia. «Quando sono sbarcato in Europa - le parole dell’ivoriano - ho trovato tanti problemi. Poi è arrivato Garcia e tutto è andato per il meglio, è il mio mister preferito, mi conosce meglio di tutti e ora lo seguo ovunque perché ci fidiamo l’uno dell’altro. Se mi avessero dato più tempo di gioco all’Arsenal, non me ne sarei andato perché quella era la squadra dei miei sogni da ragazzo. A Roma sento di soddisfare i tifosi, loro si sono appassionati al mio gioco, alle mie qualità e ciò mi fa molto piacere. Quando ho il pallone tra i piedi sanno che può succedere qualunque cosa. Sono contento del loro supporto, mi fa piacere e spero duri a lungo».

Una speranza che nei prossimi giorni diventerà una certezza: sembra infatti che la Roma si sia convinta ad accettare la richiesta di aumento (circa 300 mila euro) che il suo agente (lo stesso di Garcia) ha presentato in società. Un premio alla grande stagione disputata, ma anche la necessità di non creare altri casi di mercato, dopo quello di Benatia, ancora in attesa di una soluzione. Gervinho, per il momento, non ci pensa: è concentrato sulla Costa d’Avorio e impegnato a far innamorare i brasiliani. Con i romanisti c’è già riuscito.