Chissà se si incontreranno la storia di José Mourinho (25 trofei) e la storia di Ebrima Darboe, il ragazzo che sbarcò da un barcone, come riporta il Corriere della Sera. Se succederà, la prossima stagione alla Roma, sarà merito di una talent scout. Miriam Peruzzi è rimasta nell’ombra. A Rieti, per osservare la Scopigno Cup, c’è Miriam, che da anni fa avanti e indietro con l’Africa a cercare talenti. Qualcuno lo dice a Darboe, che si presenta allo stadio: “Vieni a vedermi in un torneo amatoriale qui a Rieti? Sono bravo”. Miriam vede uno spaventapasseri che pesa 50 chili. È lì per fare altro. Darboe invece è bravo davvero, anche se gioca in un mezzo a scapoli e ammogliati. “Stop di palla, a testa alta: i fondamentali si vedono ovunque“: Miriam lo porta alla Roma per un provino: “Parlava poche parole di italiano, ma Ibra ha un’intelligenza non comune. Si è messo in fondo alla fila, così vedeva cosa facevano gli altri. E poi lo faceva meglio“. Preso, anche se può essere tesserato solo a 18 anni. Guadagna 50mila euro l’anno, molti li spedisce a casa da mamme e sorelle. In Primavera gioca insieme a Nikola Zalewski, un anno più giovane e un’altra storia, meno drammatica ma è lo stesso una sceneggiatura. Nel 1989 papà Krzysztof scappa dalla Polonia e dal servizio militare. Trova lavoro a Poli, a est della Capitale. Nicola nasce a Tivoli il 23 gennaio 2002, inizia nella Spes, passa allo Zagarolo e viene notato gli osservatori giallorossi. Con le giovanili fa il fenomeno in un derby: 7-2. Zbigniew Boniek si muove: lo fa convocare con l’Under 15 polacca. Con il doppio passaporto, Nicola può ancora scegliere l’Italia. Difficile che lo faccia. Più facile che anche lui, che ha segnato il gol del 3-2 contro il Manchester United, convinca Mou a dare spazio ai sogni.
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Darboe e Zalewski: dal grazie a Miriam alla corte di Mou
Il gambiano e il polacco vogliono convincere lo Special One a dargli spazio nella Roma che verrà
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