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Dentro o fuori. Non sarà una finale, ma poco ci manca. Atalanta-Roma è molto più di una sfida per l'Europa: è uno spartiacque che potrebbe valere decine di milioni, l'ingresso nella prossima Champions League e, forse, anche qualcosa di più sul fronte del futuro giallorosso. Dopo il pareggio tra Lazio e Juventus, la Roma si ritrova padrona del proprio destino, scrive Gianluca Piacentini su Il Corriere della Sera. Tre vittorie - stasera e poi contro Milan e Torino - la porterebbero dritta al quarto posto. Una scalata difficile, certo, ma non impossibile. La tappa di Bergamo, però, è la più ripida. Si affrontano due squadre che sembrano uscite da laboratori calcistici opposti. Da una parte, la macchina da gol di Gian Piero Gasperini: 71 reti in campionato, 18 vittorie stagionali con almeno due gol di scarto, ma spesso anche risultati ben più ampi — tre volte 4-0, tre 5-0, due 5-1, tre 6-1. Retegui e Lookman occupano il primo e il terzo posto nella lassifica dei marcatori con 24 e 14 gol, mentre il miglior realizzatore giallorosso è Dovbyk con 12. L'Atalanta segna, affonda, travolge. Dall'altra parte la Roma, soprattutto con Ranieri, è il simbolo del pragmatismo estremo. Solo 50 gol in campionato, ma una solidità difensiva quasi identica: 31 reti subite contro le 32 dei nerazzurri.
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