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Dal derby in panchina alla tripletta: per Zaniolo forse è la (s)volta buona

Dal derby in panchina alla tripletta: per Zaniolo forse è la (s)volta buona - immagine 1

Col Bodo, Nicolò si è ritrovato, e ora è a un bivio anche per quanto riguarda il calciomercato: rinnova oppure va dietro alle sirene delle grandi

Redazione

La dedica alla famiglia, dai genitori alla sorella passando per i nonni, è stata la cosa a cui teneva di più. Perché le ultime settimane per Nicolò Zaniolo non sono state facili, inizia Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera. La panchina nel derby vinto contro la Lazio non l’ha digerita, il pensiero che la Roma potesse far bene davvero senza di lui era un tarlo.

Ma era un chiodo fisso, come gli hanno detto le persone che gli vogliono bene, anche il fatto che, affidandosi all’esperienza di Mourinho, magari avrebbe ingoiato qualche boccone amaro, ma sarebbe riuscito a crescere. Doveva solo avere pazienza. Lui l’ha avuta e la sua favola è arrivata giovedì sera: tripletta all’Olimpico in Conference League contro il Bodo/Glimt (“La prima della mia carriera“), pallone portato a casa, dedica fatta e “standing ovation” ricevuta.

Dal derby in panchina alla tripletta: per Zaniolo forse è la (s)volta buona- immagine 2

Dal punto di vista fisico, Zaniolo sta bene, deve convivere con qualche problema muscolare, ma ci sono buone sensazioni. Fosse per lui fermerebbe il tempo, ma sa che i prossimi mesi saranno cruciali: ama la città, è riconoscente alla società e all’affetto dei tifosi, tra l'altro a Roma ci vive anche suo figlio Tommaso, 9 mesi.

Zaniolo ritrovato, ma il tempo delle scelte: la Juve lo vuole, ma non è la sola

Ma Niccolò sa che il tempo delle scelte si avvicina: in Italia lo cerca la Juventus ed è l’unica squadra che realmente potrebbe rappresentare un’opzione, in Inghilterra piace al Tottenham di Conte Paratici e c’è chi dice anche al Liverpool di Klopp. La Roma c'è: o lo vende, per una cifra che magari non sarà proprio quella degli 80 milioni ma ci si avvicina molto, o gli rinnova il contratto, che scade nel 2024. Zaniolo guadagna con i bonus oltre 2 milioni ma non è al livello di MkhitaryanAbraham Pellegrini. E neppure, tra poco, di Mancini, o degli altri italiani CristanteEl Shaarawy e Spinazzola. Ecco perché l’aspetto economico sarà importante.

Ma non sarà l’unica cosa da valutare: Nicolò vuole sentirsi al centro del progetto. E sarà su questo che il suo agente e la società dovranno venirsi incontro. Di sicuro, c’è la volontà di chiudere nel migliore dei modi la stagione. Zaniolo vuole continuare a crescere fisicamente, ha ridotto gli allenamenti personalizzati a casa, in palestra, e sta cercando con lo staff di Mourinho di trovare il giusto equilibrio tra la sua enorme potenza e la giusta rapidità.