Come succede agli uomini di personalità - politici, letterati o allenatori fa lo stesso - Mourinho ha detto cose bellissime e orribili dopo la finale di Europa League. Come scrive Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera, partiamo dal bello detto alla squadra: "Sono orgoglioso di voi, avete fatto una grande partita e tutto il mondo l'ha visto". Non ha solo rincuorato i giocatori. Ha costruito un ponte invisibile tra generazioni di romanisti che parte da gol annullato a Turone in Juve-Roma del 10 maggio 1981, che costò ai giallorossi lo scudetto, e arriva all'arbitraggio di Taylor a Budapest. Una direzione scadente, salvata solo dall'intervento del Var. Il Siviglia ha commesso 21 falli e la Roma 19, ma al 108esimo gli spagnoli avevano un ammonito e i giallorossi 6! Ingiusto. Arriviamo all'orribile che nasce anche dalle parole di Mourinho nel dopo partita e dalla sua aggressività nel parcheggio dello stadio, dove ha affrontato Taylor urlando "What a fucking disgrace!", cioè "Che fottuto disastro". Sia chiaro: ogni reato è personale. Chi ha messo in pericolo Taylor la moglie e la figlia all'aeroporto di Budapest, non è stato armato da Mou. Chi si dice della Roma non può giustificare quel comportamento. Lo direbbero anche i nonni e i padri, quelli del gol annullato a Turone, quelli della finale di coppa dei campioni persa ai rigori contro il Liverpool, quelli di Roma-Lecce.
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Il Corriere della Sera
Da Turone a Taylor ingiustizie non complotti
Un collegamento tra ingiustizie che hanno segnato momenti storici per la Roma: dal gol annullato in una partita contro la Juve dell'81, alla prestazione insufficiente dell'arbitro durante la finale di Budapest
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