Il giorno dopo la sconfitta con la Lazio, in casa romanista, è un tiro al bersaglio. Sul banco degli imputati del tribunale che sono ormai diventati i social network e le radio romane, ci sono finiti quasi tutti i protagonisti (in negativo) del derby perso, ma alcuni più di altri.
Il Corriere della Sera
Da Ibanez ad Abraham: scatta il tiro al bersaglio
Al primo posto tra i colpevoli c’è finito, naturalmente, Roger Ibanez. Il brasiliano è stato protagonista dell’errore che ha spianato la strada alla vittoria biancoceleste, con l’aggravante della recidività, visto che anche nel recente passato con la Lazio ha vissuto giornate a dir poco complicate. E se qualcuno ha provato timidamente a difenderlo (“Nessuno dice che è un centrale di piede destro che gioca a sinistra”), la maggior parte dei tifosi lo indica come il colpevole della sconfitta.
A peggiorare ulteriormente l’umore del difensore brasiliano, sono arrivate le convocazioni del c.t. della Seleçao, Tite, che lo ha escluso dalla lista dei 26 per il Qatar.
Il secondo nella lista dei colpevoli è Tammy Abraham. La sua colpa non è solo quella di non fare più gol, ma di non tirare più nemmeno verso la porta avversaria. Le reti in stagione sono state solo 3 finora, due in campionato (Juventus e Empoli) e uno in Europa League a Helsinki. “Non gioca perché si sta conservando per il Mondiale” è una delle tesi, smontata però da altri tifosi secondo i quali “se continua a giocare così in Qatar nemmeno ci andrà“.
Qualcuno invoca il Gallo Belotti, la scelta ora passa a José Mourinho, anche lui considerato non esente da colpe. L’accusa più condivisa è che la Roma gioca male, e per questo segna col contagocce. Accusa spesso seguita da grandi complimenti all’ex Luciano Spalletti, che sta facendo meraviglie a Napoli. I tifosi non fanno “prigionieri”: tra i colpevoli pure Rui Patricio (“Non doveva passare quel pallone a Ibanez ma rinviare lungo“) e Cristante (“Non è un regista all’altezza della Roma”).
© RIPRODUZIONE RISERVATA