Non è stato fortunato, Bryan Cristante. Il finale di Cagliari e le successive polemiche, che ancora non si sono placate con i bookmaker che quotano a 2,25 l’esonero di Di Francesco prima di Natale e a 3,50 l’arrivo di Antonio Conte, hanno fatto passare in secondo piano la sua (ennesima) buona prestazione e il suo secondo gol in campionato, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.
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Cristante, piccola consolazione
L’ex atalantino è tra le pochissime note incoraggianti della Roma in questa fase e guiderà il centrocampo fino alla sosta
Ci ha messo qualche mese per prendere confidenza con una città e una squadra che non si possono paragonare con la realtà di Bergamo, da cui proviene ed in cui lo scorso anno si è affermato come uno dei centrocampisti più forti della Serie A. Non si è scomposto e si è messo a lavorare a testa bassa per dimostrare che quando Monchi lo ha annunciato come "il futuro del calcio italiano" insieme a Lorenzo Pellegrini, non sbagliava.
Un’accelerazione c’è stata dopo l’infortunio di De Rossi, che gli ha dato un po’ di vanti alla difesa in un ruolo non suo. Il capitano mancherà ancora per un po’ - le sue condizioni sono valutate giorno per giorno, lui vorrebbe rientrare il 22 col la Juventus - Cristante le giocherà praticamente tutte, a partire dal match di domani con il Viktoria Plzen, che per lui ha un sapore particolare: proprio in Repubblica Ceca, il 6 dicembre del 2011, fece il suo esordio con il Milan a 16 anni e 9 mesi.
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