I magistrati, che venerdì scorso 9 ottobre hanno arrestato il senior partner Andrea Baroni della società luganese Tax and Finance per l’ipotesi di riciclaggio di denaro illecito di imprenditori evasori fiscali italiani, il 5 ottobre risultano infatti aver trasmesso al gip Giuseppe Gennari una richiesta di integrazione con intercettazioni segnalate dalla Guardia di Finanza in una nota del 2 ottobre. Tra esse, come scrive oggi Il Corriere della Sera, figura «una conversazione telefonica tra Preziosi e l’amministratore delegato del Genoa Calcio, nella quale Preziosi riferisce di aver parlato con Bogarelli, “il quale gli avrebbe sollecitato di rientrare tutto subito”»: dunque, come se ad aver prestato i soldi a Preziosi fosse stato Bogarelli, e non le banche. Tanto che per i pm «è agevole ricollegare questa discussione ai fatti sottoposti a indagine che costituiscono il fondamento della iscrizione ex art. 2638», cioè dell’ipotesi di reato di ostacolo all’attività dell’autorità di vigilanza sui bilanci delle squadre, la Covisoc: «È infatti emerso che la Infront favorisce diverse società di calcio attraverso finanziamenti clandestini, che servono ad esse per “tamponare” le difficoltà finanziarie in cui versano e le carenze che evidenzierebbero l’inadempienza dei parametri indispensabili, sui quali vigila la Covisoc. Questi movimenti finanziari — sostengono i pm — coinvolgono in qualche caso anche la Tax and Finance e i veicoli societari che la fiduciaria ha costituito per Infront».
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«Così Infront finanziava i club»
Preziosi dice di non aver mai ricevuto soldi dalla Infront di Bogarelli, ma ai magistrati risulta il contrario
Un’altra, per i pm, è il Bari di Gianluca Paparesta, che mezzo milione di euro, per far fronte a impegni impellenti, avrebbe recuperato grazie a operazioni retrostanti la sponsorizzazione della seconda maglia: per questa vicenda la Procura ritiene di avere elementi per ritenere coinvolto, e dunque ha indagato sempre per ostacolo all’attività di vigilanza Covisoc, anche il presidente della Lazio e componente del Consiglio Federale della Figc Claudio Lotito.
Per parte sua, Mediaset ripete di aver «sempre operato nel pieno rispetto delle regole» sui diritti tv, asta per la quale da giorni si sa che i pm contestano al management di Infront e ai pure indagati dirigenti di Rti Marco Giordano e Giorgio Giovetti di aver «turbato i relativi bandi e il corretto e imparziale svolgimento delle gare in favore del concorrente Rti-Mediaset».
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