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Comune, ecco l’ultimatum per lo stadio: “Roma, così o salta tutto”

Il Campidoglio: accordi da rispettare oppure niente impianto

Redazione

Rischia di slittare ancora la firma della convenzione, il contratto che regola i rapporti tra Campidoglio e proponente sullo stadio della Roma. Tra i nodi più controversi, oltre ai 45 milioni di oneri urbanistici destinati all’acquisto di nuovi treni per la Roma-Lido ci sono le due campate della tribuna di Lafuente da ricostruire in un’area attigua, il potenziamento del trasporto su ferro e lo snodo Ostiense-Marconi. Secondo quanto trapela dal Campidoglio, tuttavia, non ci sarebbero margini di trattativa: "La convenzione che ci è stata trasmessa così non va bene". Tradotto: "Se Eurnova e la AS Roma non accettano le nostre condizioni, che sono chiarissime nella delibera 32, lo stadio non si fa". Parole che suonano come un ultimatum. Se la sintesi sembra ancora lontana, i tempi potrebbero dilatarsi, malgrado le rassicurazioni della sindaca sull’approvazione in Aula entro la primavera, scrive Il Corriere della Sera. La Roma che vorrebbe partire dalla costruzione dello stadio svincolandosi dalle opere pubbliche a compensazione di quella "privata", per mettersi al riparo dalla burocrazia e da eventuali ricorsi. Soluzione che, tra tre anni, potrebbe portare ad avere l’arena pronta all’uso e la Roma-Lido ancora impelagata in bandi e appalti. Per il Comune, un’ipotesi inaccettabile.