Cambiano gli allenatori, la Roma resta un?incompiuta

(Corriere della Sera - G. Piacentini) - C?? un dato che meglio di tutti rende l?idea della mediocrit? della stagione giallorossa. ? quello della posizione in classifica ? sesto posto, fuori dall?Europa ? che racconta come la Roma non siamai stata veramente in lotta per nessuno degli obiettivi di inizio stagione. In 28 delle 33 giornate di campionato, la Roma ha oscillato tra la sesta e la decima posizione e solo per cinque settimane ha occupato la quinta piazza, sempre lontana dal terzo posto. Un quadro desolante e non in linea con le aspettative e che si evince inmaniera chiara dalla media punti. La coppia Zeman-Andreazzoli viaggia ad una ?velocit?? di 1,58 punti a partita ? 1,47 il boemo, esonerato dopo 23 turni, 1,80 il suo successore?in linea con quella di Luis Enrique (1,47) e inferiore a quella della coppia Ranieri-Montella (1,66).

Una continuit? in negativo che, in parte, toglie responsabilit? ai tecnici. Le colpe di Luis Enrique, Zeman e Andreazzoli non sono inferiori a quelle di dirigenti e calciatori. Passaggi a vuoto come quello contro il Pescara fanno parte del dna della squadra. Non importa che l?avversario sia il Livorno, lo Slovan Bratislava, la Sampdoria o il Palermo: la ?sindrome di Roma-Lecce? sembra essersi impossessata di tutti dentro Trigoria. ?Colpa dell?ambiente? disse tempo fa il d.g. Baldini, il cui futuro sar? deciso a fine stagione dalla propriet? americana (il presidente Pallotta ha manifestato la sua insoddisfazione domenica pomeriggio), al pari di quello degli altri dirigenti protagonisti di due anni di gestione fallimentare, ma anche di un gruppo di calciatori forse sopravvalutato o, nella migliore delle ipotesi, con poca personalit?.[...]