Adesso si sono accorti in tanti di lui, dopo il gol allo Young Boys, ma chi lavora nel settore giovanile della Roma sapeva che bastava aspettare, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.
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Calafiori “blindato”: il ritorno dei romani romanisti
La società si è già mossa per un nuovo contratto di cinque anni. Potrebbe firmarlo in concomitanza con l’arrivo di Tiago Pinto
La strada di Riccardo Calafiori, classe 2002, terzino sinistro (come si diceva una volta), è stata piena di buche ma questo lo ha reso più forte. Prima il terribile incidente a 16 anni, in Youth League contro il Viktoria Plzen: lussazione del ginocchio sinistro, con la rottura di tutti i legamenti, dei menischi e della capsula. Poi, recentemente, il Covid. È una frase fatta e quasi sempre non è vera, ma nel suo caso sì: è tornato più forte di prima. Assistito da Mino Raiola, cioè dal re dei procuratori, Calafiori era già prima nel mirino di molte squadre: i due Manchester, il PSG, la Juventus. Il suo contratto scade nel 2022 ma la Roma si è portata avanti per tempo.
La trattativa partiva da posizioni molto distanti: offerta da 500mila euro, richiesta sopra il milione. La volontà del giocatore, però, è sempre stata continuare in giallorosso e quella dei Friedkin è costruire la squadra del futuro sui migliori giovani, a partire da Zaniolo e Calafiori.
Riccardo è romano, romanista e prodotto del vivaio: una specie di manifesto del concetto di appartenenza. La società vuole portare il suo contratto a cinque anni, partendo da una cifra vicina ai 750mila euro (tra fisso e facili bonus) per salire di stagione in stagione. La firma potrebbe essere il primo atto del nuovo direttore Tiago Pinto, che entrerà ufficialmente in carica a gennaio.
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