rassegna stampa roma

Autoironia simpatia e coerenza. È Francesco

Tutto lo stadio ieri in lacrime davanti all'addio di Totti

Redazione

Allora, io vorrei sapere, oggi, chi non si è commosso nella partita di addio di Francesco Totti. Sono romanista, anche perché a casa mio padre e mio fratello non avrebbero proprio concepito che si nominasse — non dico che si fosse di un’altra squadra — ma che solo si nominasse un’altra squadra. Non sono una profonda conoscitrice, ma quello che mi commuove è il talento. E lui ha avuto il carisma di un grande capitano.

Il carisma di un grandissimo campione, che l’ha reso speciale. Per citare le parole della «Leva calcistica della classe ’68» di Francesco De Gregori, che risuonavano allo stadio Olimpico, «il giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia». Aggiungerei, a proposito di Totti, anche dalla simpatia travolgente, dall’autoironia, dalla coerenza e dall’onestà. Un campione che esce facendo un discorso semplice, dicendo, «io adesso vado via, finisco e ho paura» Vabbè, insomma, è un grande campione. Perciò, evviva Francesco Totti.

P.Cortellesi