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Anziana invalida “prigioniera” per l’ascensore rotto: “Sogno Totti a casa mia”

Giuseppina non può scendere le scale del suo palazzo al Tufello: "Aspetto Francesco a braccia aperte"

Redazione

Sulla televisione un peluche a forma di lupa giallorossa e in testa un unico grande sogno, incontrare "l’ultimo re di Roma", Francesco Totti. A 80 anni, di cui gli ultimi sedici trascorsi con il morbo di Parkinson, Giuseppina De Bellis ha un solo desiderio: ricevere la visita dell’uomo che nell’ultimo ventennio le ha regalato le gioie più grandi. Fino a qualche anno fa - riporta il "Corriere della Sera" - Giuseppina seguiva il suo idolo allo stadio, ma da quando la malattia ha preso il sopravvento persino spostarsi da una stanza all’altra è diventato complicato. Figuriamoci scendere e poi risalire le scale dei quattro piani di un palazzo dell’Ater senza ascensore, al Tufello, che la separano dal resto del mondo. Ma la sua "prigionia" - definisce proprio così il suo disagio -, non ha modificato le priorità: il tifo per l’As Roma e soprattutto la passione per il "Pupone", l’unico che su un campo da calcio è riuscito a strapparle una lacrima. "Ho pianto il giorno della sua ultima partita con la maglia giallorossa, non lo dimenticherò mai", racconta. E non dimenticherà mai neanche quel 17 giugno del 2001, quando la Roma vinse il suo terzo scudetto battendo il Parma per 3 a 1. "Manco a dirlo, il primo gol fu di Totti", è il ricordo di Giuseppina che ovviamente non sbaglia perché nell’ultima di campionato fu proprio il Capitano a lanciare i giallorossi verso il tricolore.

Adesso la televisione resta l’unico strumento che Giuseppina ha per connettersi con l’esterno e le partite della Roma sono diventate ancora più imperdibili. Ma il trasporto verso i giallorossi non è più quello di prima. "Col Pupone era tutta un’altra storia. Non si tratta così un campione che ha dato tutto per la maglia", è il rimprovero nei confronti dell’attuale proprietà. "Ho criticato la Juventus per come ha gestito gli ultimi anni di Del Piero, ma la Roma con Totti ha fatto molto peggio.Non si meritava un trattamento del genere". E anche da dirigente non è stato trattato da bandiera: "Avrebbe potuto offrire un valore aggiunto. Avrebbe potuto far capire ai giovani e ai nuovi arrivati che cosa significa vestire la maglia giallorossa. E invece l’abbiamo lasciato andare. Speriamo torni nella società al più presto".