Anna Frank “romanista”: per dodici tifosi laziali dichiarata la prescrizione

Otto anni non sono stati sufficienti per arrivare a una sentenza (di condanna o assoluzione) nei confronti di dodici tifosi laziali accusati di aver attaccato, in curva Sud all’Olimpico, gli adesivi con il volto di Anna Frank con la maglia della Roma il 22 ottobre del 2017. Ieri il tribunale, dopo innumerevoli rinvii, tutti legittimi, non ha potuto fare altro che dichiarare il reato di istigazione all’odio razziale estinto per prescrizione, scrive Il Corriere della Sera. Una sentenza che suona come una sconfitta dopo il clamore, gli appelli, le condanne verbali e l’indignazione suscitate dall’iniziativa scomposta e dal sapore antisemita di cui erano accusati gli imputati. Quando furono ascoltati da indagati, alcuni di loro giustificarono il gesto sostenendo di non sapere chi fosse Anna Frank. Altri invece dissero di aver confuso Anna Frank con "la figlia di Fantozzi...". Parole che aumentarono lo sdegno (sentimento vivo ancora adesso) per il gesto, sia che le giustificazioni fossero vere o che nascessero da un estremo tentativo di difendersi. Sembra inverosimile che alcuni ignorassero la storia di Anna Frank, morta nel 1945 nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, e diventata simbolo della Shoah per il suo Diario, scritto quando con la sua famiglia si nascondeva dai nazisti.