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All’Olimpico schedatura dei volti: «Così si sconfigge la violenza ultrà»

I fotogrammi di chi si macchia di reati allo stadio saranno confrontati con quei dati biometrici consentendo un notevole risparmio di tempo nell’identificazione

Redazione

Per entrare allo stadio Olimpico ci sarà una schedatura di massa basata sui rilevamenti biometrici. Migliaia di volti, di immagini che rimangono in un database protetto per tutta la durata della partita e poi fino a una settimana.

«In pratica d’ora in poi chi sgarra deve sapere che sarà beccato al cento per cento», assicura un investigatore della questura, scrive Rinaldo Frignani su "Il Corriere della Sera". La novità è stata annunciata ieri pomeriggio dalla prefettura della Capitale: il nuovo sistema — adottato agli Europei in Francia e ai Mondiali in Brasile — rileva i dati biometrici del volto con una telecamera piazzata sui tornelli e collegata con un software che registra le caratteristiche somatiche del soggetto. Abbinate alla fotografia del tifoso, le informazioni finiscono nel database di chi indaga. E proprio i fotogrammi di chi si macchia di reati allo stadio saranno confrontati con quei dati biometrici consentendo un notevole risparmio di tempo nell’identificazione.

«Da migliaia di sospetti da controllare volta per volta passeremo a meno di dieci», dice ancora l’investigatore. Nella riunione presieduta dal prefetto Paola Basilone è stato annunciato anche un incremento dell’illuminazione fuori dall’Olimpico e in tutta la zona del Foro Italico e anche la creazione sperimentale di due nuove aree di parcheggio dalla fine del mese a piazzale Clodio e su viale della XVII Olimpiade.