rassegna stampa roma

“Aldro”, Sean e l’arbitro malmenato

Chi ha colpito il giovane direttore di gara è la triste copia di chi ha mandato in coma il tifoso dei Reds prima di Liverpool-Roma

Redazione

I provvedimenti, per essere efficaci, devono essere condivisi. E per essere condivisi devono essere chiari, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.Così non è facile far capire a chi si interessa poco al calcio, ma molto a quello che gli succede intorno, perché il bandierone dei tifosi della Spal con il volto di Federico Aldrovandi non possa entrare allo stadio Olimpico e perché, invece, i vigliacchi che hanno mandato all’ospedale Riccardo Bernardini, l’arbitro ventiquattrenne di Virtus Olympia-Atletico Torrenova 1986, non siano stati arrestati in fretta.

È lo stesso stupore che ha provato Damiano Tommasi, che era la coscienza della Roma del terzo scudetto (quello del 2001) e che adesso è il presidente dell’Associazione calciatori: "Sorprende sapere che a distanza di una settimana non si sono ancora trovati i responsabili dell’episodio. Questo fa riflettere. Il calcio è un sistema che va vissuto in un altro modo. Meno insulti e meno violenza vogliono dire maggior entusiasmo".

I costi della sicurezza per lo sport - tanto più per il calcio - sono un tema politico di grande attualità. Ha senso che i club professionistici contribuiscano il più possibile alle spese per l’ordine pubblico, ma questo non può essere chiesto ai club dilettantistici. In mancanza di uomini e di fondi da destinare ai campetti di periferia resta una sola strada: fare formazione tra i dirigenti delle società e non lasciarli mai soli quando chiedono aiuto alle autorità. Il calcio deve difendersi da solo. Chi ha colpito l’arbitro è la triste copia di chi ha mandato in coma Sean Cox prima di Liverpool-Roma. Per questo è fondamentale che venga consegnato alla giustizia. E per questo la Roma ha deciso, giustamente, di combattere la battaglia insieme al tifoso dei Reds.