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Acerbi contro Dzeko ma non solo. La Lazio in difesa sembra più stabile

LaPresse

Solo 4 reti subite nelle ultime 5 partite, Acerbi sarà al centro dove garantisce maggiore sicurezza a tutto il reparto. Confermati Luiz FelipeeRadu Correa migliora e andrà in panchina, come Lulic

Redazione

Sarà un duello di esperienza, muscoli e centimetri: Acerbi contro Dzeko. Una battaglia tra calciatori che sono diventati simboli di Lazio e Roma. Un po’ avanti con gli anni, è vero – uno compirà 33 anni a febbraio, l’altro 35 a marzo – ma comunque preziosi, addirittura fondamentali. Un confronto che sarà anche fisico: 1,92 il biancoceleste, 1,93 il giallorosso. Chi volerà più in alto nella notte dell’Olimpico deserto? L’ultimo derby è stato il loro derby, quasi un anno fa: il 26 gennaio, pre-pandemia, Dzeko ha portato in vantaggio la Roma e Acerbi l’ha subito raggiunto, catapultando la Lazio su un 1-1 che è stato anche il risultato finale. Con quel gol il difensore ha conquistato altro spazio nel cuore del popolo biancoceleste, che già si era innamorato di lui per il rendimento, il contributo temperamentale, ma anche la partecipazione emotiva alle vicende laziali. Un gigante, appunto. Il quale pure stavolta è pronto a prendere per mano la difesa di Inzaghi, che di recente ha riacquistato una parvenza di stabilità dopo le difficoltà incontrate in avvio di stagione. Nelle ultime cinque partite la Lazio ha incassato quattro gol, chiudendo con la porta inviolata sia contro il Napoli che a Parma; un segnale di ripresa, utile a migliorare almeno un po’ il dato generale (25 gol subiti in 17 partite totali, non pochi). Acerbi ama giocare sul centrosinistra nella difesa a tre della Lazio: è una posizione che gli permette di attaccare con frequenza, spingendosi anche al cross. Il problema è che, quando Inzaghi lo allontana dal ruolo di guida in mezzo alla retroguardia, i biancocelesti soffrono decisamente di più. È anche per questo che contro la Roma lo utilizzerà proprio da centrale: l’allenatore non vuole correre rischi inutili, almeno in avvio, e preferisce perdere qualcosa in fase di spinta. Una scelta più misurata che conservativa, diciamo attenta. Acerbi avrà al suo fianco gli scudieri di Parma: Luiz Felipe, che appare in fase di recupero dopo le traversie accusate in seguito alla botta alla caviglia presa nel precampionato a Frosinone, e Radu, un fedelissimo del tecnico biancoceleste. Del resto la formazione non cambierà in alcun elemento rispetto all’ultima gara di campionato. Confermati dunque anche Reina in porta, Lazzari e Marusic sulle fasce, Milinkovic-Savic e Luis Alberto accanto a Leiva in mezzo al campo, Caicedo e Immobile in attacco. Ci sono due notizie che confortano Inzaghi nelle ore che precedono il derby. La prima è tecnica, perché Correa ha dato buoni segnali nell’allenamento di rifinitura e andrà in panchina: potrebbe essere un’arma importante, magari da utilizzare nell’ultima fase della gara in caso di necessità, del resto l’argentino ha le caratteristiche che gli possono permettere di fare la differenza in pochi minuti. L’altra novità confortante, soprattutto sul piano psicologico, riguarda il recupero di Lulic, che è stato inserito nella lista per il campionato al posto di Djavan Anderson (andrà al Crotone in prestito con diritto di riscatto) e sarà pure lui tra le riserve. Difficile immaginare che possa scendere in campo, anche solo per qualche istante, ma il derby è la sua partita, quella che l’ha spedito nella storia: pure da capitano non giocatore proverà a rendersi utile. Stefano Agresti