In tanti lo avevano già bollato come “nuovo Iturbe”, termine di paragone per i calciatori sopravvalutati che nella Capitale hanno fallito, scrive Gianluca Piacentini su Il Corriere della Sera. Invece Tammy Abraham ci ha messo solo metà stagione per prendersi la Roma. Un ambientamento record, soprattutto se paragonato a tanti grandi numeri 9 del passato: due monumenti come Rudi Voeller e Edin Dzeko, ad esempio, alla loro prima stagione hanno faticato molto di più rispetto all’inglese, anche dal punto di vista realizzativo. Il “tedesco che vola” chiuse il suo primo anno romanista con 5 gol in 28 presenze mentre il bosniaco, terzo marcatore della storia giallorossa con 119 reti, si era fermato a 10. Con il gol segnato alla squadra di Allegri, l’ex Chelsea è invece già arrivato a 14 reti (8 in serie A e 6 in Conference League) in 27 presenze. Domenica contro il Cagliari, Abraham ritroverà il suo “gemello” Zaniolo, tornato a disposizione di Mourinho e sarà la prova del nove anche per capire se il tecnico tornerà al 3-5-2 (rispetto al match con la Juventus ritroverà anche Mancini ma perderà Ibanez), o proseguirà con il 4-2-3-1 rispolverato contro i bianconeri.
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Il Corriere della Sera
Abraham meglio di Voeller e Dzeko: la Roma si consola col nuovo bomber
Il numero 9 ha concluso in bellezza il 2021 e iniziato al meglio il nuovo anno
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