(Sporteconomy.it - M.Vulpis) - Leggo tanti articoli ed editoriali sul caso DeRossi-City. Si passa dai dubbiosi fino a chi ritiene ancora oggi il giocatore della A.s. Roma un pezzo incedibile del club, o meglio ancora una bandiera. La realtà, come al solito, è molto più semplice di quanto si legge in giro: De Rossi è cedibile ed è solo un problema di prezzo.
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De Rossi al City? E’ solo una questione di prezzo
(Sporteconomy.it – M.Vulpis) – Leggo tanti articoli ed editoriali sul caso DeRossi-City.
In un calciomercato dominato dal PSG e dal Chelsea (ben 6 dei primi 10 pezzi pregiati di questa estate sono riconducibili agli "appetiti" calcistici di Al Thani e Abramovich), il ManCity vuole chiudere la sessione estiva con un colpo di prestigio. Daniele De Rossi può essere questo asset strategico per il futuro del club, l'unico dubbio è sul prezzo (al di sotto o al di sopra dei 30 milioni di euro). Anche perchè è bene ricordarlo il romanista non è più giovanissimo, è oltre i 29 anni.
L'A.s. Roma, attraverso il Ds Walter Sabatini, ha fatto sapere da tempo di essere disponibile ad ascoltare una offerta indecente. Adesso la partita passa nelle mani del ManCity di Mancini. Solo il club britannico può decidere se portare a casa o meno DeRossi. Se dovesse arrivare l'offerta che nessuno si aspetta la Roma degli americani lo cederà, anche perchè, al di là delle belle parole, è tempo di "fare cassa" e gli unici pezzi pregiati, al di sopra della media sono De Rossi e Totti, il resto è tutto da costruire (e magari sarà proprio Zeman a dare una mano sotto questo punto di vista). D'altronde il caso Alessandro Nesta (dalla Lazio al Milan di Berlusconi nonostante i mal di pancia dei tifosi) dovrebbe ricordarci che non esistono più le bandiere e l'unica rimasta è proprio Francesco Totti.
Per Daniele De Rossi l'esperienza in Premiership può essere tra l'altro l'occasione della vita per rilanciarsi a livello internazionale (un'occasione anche per il suo sponsor personale - Adidas), dopo alcune "cadute di stile" in campo negli anni passati.
C'è da dire tra l'altro che l'operazione ha una valenza anche economico-finanziaria. Il primo anno degli americani, senza ingresso nelle coppe europee, non è stato facile e poter disporre di un "tesoretto" superiore ai 30 milioni di euro può essere importante sia per prossimi aumenti di capitale, sia magari per il mercato di riparazione di gennaio (un anno fa la Roma prese solo un giocatore, ma non sfruttò la finestra di gennaio).
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