(Leggo - R.Buffoni) Romani della periferia estrema. Di ruolo esterni destri di centrocampo, che un tempo si chiamavano «ali destre». Indispensabili per l’equilibrio tattico delle squadre, candidati a volare con l’Italia di Prandelli ai Mondiali brasiliani. Florenzi e Candreva hanno molto in comune, perfino il segno zodiacale dei Pesci, e domenica potrebbero essere gli uomini-derby. Florenzi non è mai entrato nelle probabili formazioni snocciolate sotto l’ombrellone: troppo poco glamour. Garcia invece difficilmente rinuncerà a uno che ogni volta inventa la sua partita, la cesella in base a cosa serve alla squadra. Diviso tra il bilanciare le discese di Maicon e metterla dentro quando serve. Florenzi sgobba e ride.
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(Leggo – R.Buffoni) Romani della periferia estrema. Di ruolo esterni destri di centrocampo, che un tempo si chiamavano «ali destre».
Candreva ride meno. In campo quasi mai. Colpa di una concentrazione feroce necessaria alla missione che fissò quando arrivò alla Lazio con l’etichetta di ripiego filo-romanista: «Tramutare i fischi in applausi». L’ex ragazzino di Tor de’ Cenci c’è riuscito a suon di gol (anche al derby), dribbling e cross vincenti. Come quello messo sul piede di Lulic il 26 maggio. Ha conquistato la Nazionale e i tifosi ma vuol restare concentrato. Per ridere ci sarà tempo.
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