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‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “La Roma ha bisogno di De Rossi, deve continuare con lui”

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Le opinioni di giornalisti ed ex calciatori sulla Roma
Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalistiex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Giancarlo Dotto (Radio Manà Manà Sport Roma - 90.9): "Danso mi sembra un grande colpo. Un giocatore imponente, destro naturale ma tecnicamente per niente scarso. Incredibilmente agile per le sue dimensioni. A me, più che Benatia, come tipo di giocatore ricorda Koulibaly del Napoli. L'ipotesi della difesa a 3 è decisamente realistica, come abbiamo già visto con l'Empoli. A De Rossi piacciono gli esterni che saltano l'uomo, il suo problema è di essere fin troppo versatile. Per me Dybala che rimane a Roma è stato un trionfo, per lui è un problema perché deve pensare ad un altro tipo di calcio. L'arrivo di Danso ci fa pensare che non arriverà nessuno di importante sulla fascia sinistra. Secondo me non basta nemmeno la cessione di Abraham. Per me serve più il centrocampista rispetto all'esterno sinistro, è fondamentale. Abbiamo perso Frattesi che ora sarebbe stato perfetto. Bove è molto lontano dalla qualità che vorrebbe De Rossi. A me la voce di De Rossi dopo l'Empoli è sembrata sofferente, era emotivamente provato. I pettegolezzi, come quello di Sabatini, in una città come Roma servono solo a creare marasma. De Rossi è intelligente e appassionato, la Roma ha bisogno di lui e deve continuare con lui. Del mercato e di Le Fée si può dire che è stato pagato troppo o meno, ma io Io avrei voluto in campo dal primo minuto, a Cagliari era stato uno dei più brillanti. Aspettiamo a giudicare. Domenica sarà una partita interessantissima, con Pellegrini e Baldanzi saremmo troppo deboli. Bove sarebbe il giocatore perfetto. Le parole manipolatorie di Mourinho hanno un po' danneggiato Bove, aveva delle qualità importanti. È un giocatore che tiene tanto alla maglia, ha il motore che Pellegrini non ha. Starei attento a venderlo, a meno di problemi economici importanti".

Federico Nisii (Radio Manà Manà Sport Roma - 90.9): “La Roma deve al più presto darsi una stabilità. A volte lo scorso anno De Rossi è stato anche aiutato dalla fortuna, vedi Fiorentina, Frosinone o Lecce. Con un po’ di fortuna in più, ad esempio la traversa di Dovbyk, poteva andare diversamente ma il giudizio su quanto visto non sarebbe cambiato. Danso è un giocatore molto forte, viene a fare il titolare e non uscirà da questa squadra. Mi aspetto chiarezza dialettica da De Rossi, il carisma nella comunicazione e nel trasmettere stabilità e autorevolezza. Con la forza dell’onestà che ha sempre avuto. Ci ha sempre sviato sentire De Rossi che diceva di Dybala fuori era scelta tecnica”.

Piero Torri (Radio Manà Manà Sport Roma - 90.9): “Io ho fatto fatica a riconoscere De Rossi in queste ultime settimane. Si sta trattenendo. In attesa di ritrovare i DDR con la giugulare, anche nei rapporti dialettici con la società. Un grande capo deve essere bravo a circondarsi di persone che hanno la personalità di dire che sta sbagliando. Chi si circonda di signorsì è un capo perdente con se stesso. Questa società ha speso oltre 100 milioni e ne ha incassati 25 al momento. Alla Roma serve il centrocampista e un altro attaccante esterno".

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “De Rossi ha fatto il contrario di Motta, ha fatto giocare i vecchi, i senatori, anche se non stavano in piedi. Vedere Paredes e Cristante in quelle condizioni… Ho avuto l’impressione che lui abbia voluto riproporre la squadra che stava facendo bene l’anno scorso, ma in mezzo al campo camminavano. Mentre Motta ha messo fuori chi non stava bene e non era in condizione facendo giocare i ragazzini, qualche scelta di De Rossi non è stata corretta. Non ha grande freschezza ma qualcosa deve fare”.

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “C’è differenza di gamba ma anche di senso di squadra tra Juve e Roma. I giallorossi sono ancora alla ricerca di questo gioco, i ragazzini splendono di più in una squadra organizzata. Mi sembra che De Rossi, voleva Soulé ed è arrivato, poi Dovbyk che era il migliore su piazza dopo Osimhen e cannoniere della Liga, Angelino riscattato su sua richiesta, Le Fee lo ha avallato. Mancano delle cose, ma non ho l’impressione che De Rossi sia stato ignorato e bistrattato sul mercato. A Mourinho sono stati presi Paredes, Dybala, Lukaku, gente che voleva lui per le sue ambizioni immediate. Loro hanno seguito le indicazioni di De Rossi, che ha voluto fortemente Soulé".

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “De Rossi è stato accontentato in parte ma sempre con grande ritardo e grande confusione. De Rossi è solo perché tutta la proprietà e quelli che gli stanno attorno non conoscono la storia della Roma e del calcio italiano. Sono sempre dell’idea che quando hai una proprietà che di calcio sa poco o niente, apprezzabile comunque per impegno economico, quando hai un Ceo che viene dalla Grecia e si occupava di altro, almeno con un ds italiano e non un francese che compra solo giocatori che ha avuto in Francia, De Rossi sarebbe meno solo. È un allenatore giovanissimo che andrebbe sostenuto e aiutato, questo vuoto nella Roma c'è. A una proprietà completamente straniera, serviva un ‘basista’ italiano. De Rossi non è Allegri, ha 15 partite in Serie A, gli devi mettere qualcuno accanto. Non possiamo dare tutte queste responsabilità a De Rossi, fare la squadra e tutto il resto. Se è vero quanto successo con Bruno Conti è una vergogna, c’è gente che non ha cultura romanista. Se arriva a Trigoria Conti gli apro il cancello, lo porto al bar. Probabilmente non sanno chi è".

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “La Roma non è una grande, negli ultimi anni fa sesto posto. In ogni caso quella Roma doveva battere l’Empoli".

Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Ci sono giocatori nella Roma che sono spariti, come Bove. Che fine ha fatto? Si è ritirato come Szczesny? Ci sono i giovani italiani?”

Ugo Trani (Te La Do Io Tokyo - Teleradiostereo 92.7): “Io spero che questi confronti tra De Rossi e la società portino a qualcosa. Danso? Non abbiamo preso Samuel, può capitare che si distragga ma è un buon giocatore. Il suo acquisto era comunque stato già chiuso nel weekend, aveva salutato tutti. Mi preoccupa il nervosismo di De Rossi, è un’altra persona rispetto all’inizio del ritiro, ora è teso e nervoso. Gli amici gli stanno facendo più male che bene. Lui non si rende conto che sta andando in pasto soprattutto a chi gli fa la guerra all’interno. De Rossi aveva chiesto subito un centrale di difesa. Come terzino destro è arrivato un 2007 e il primo arabo della Serie A, che secondo me hanno pagato gli arabi e non la Roma. Si faticherà a stare nelle prime della classifica. Si raccontava che venduto Dybala la Roma avrebbe fatto un grande mercato. Quindi volevano dire che in una settimana la Roma avrebbe preso Koopmeiners e Nico Gonzalez? De Rossi su Dybala si è creato delle inimicizie senza motivo, doveva smettere di parlarne subito dopo la prima domanda in conferenza”. 

Antonio Felici (Te La Do Io Tokyo - Teleradiostereo 92.7): “Se Ghisolfi sta in disparte davanti alle discussioni tra De Rossi e Souloukou è normale, non è un dirigente in grado di dettare legge, non è Marotta o il deus ex machina. De Rossi, in virtù del contratto, ci prova a darsi qualche pizzico sulla pancia prima di parlare o agire, perché è la Roma. I Friedkin non si sono resi conto che caratterino si sono messi in casa. Ci raccontavano che era tutto un idillio, però De Rossi già ha diviso le responsabilità dicendo che alcuni giocatori arrivati non li conosceva. Qualche sca**o può essere anche salutare, ma si deve arrivare a una sintesi. Danso è un buon giocatore. Ma col centrocampo che ha la Roma, così fragile, non sostiene il modo di fare calcio attuale. Io con la Juve proverei a coprirmi un po’ di più, contre centrocampisti che occupino meglio gli spazi. Contro l’Empoli ho visto praterie assolute. Se non rinforzi quel reparto con la Juve ne prendi cinque. Angelino entra troppo dentro al campo, non mi convince".

Giancarlo Padovan (Radio Radio Mattino – 104,5): “Peggio di Empoli è difficile fare. Il caso Dybala ha spiazzato la Roma. Sul mercato la Roma è un po’ in difficoltà. Io con la Juve mi aspetto una partita orgogliosa. Non è una formazione completa e alcuni sono irriconoscibili. Paredes e Cristante non mi sono piaciuti".

Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino- 104,5): “De Rossi va sostenuto, accompagnato. Non può essere un uomo solo al comando. Ora c’è bisogno di aiuto e non può essere abbandonato. La figura che manca è quella del DS. Su un foglio Excel Ghisolfi e la Souloukou non li batte nessuno ma a livello umano ci sono 25 teste da seguire. La Roma è un’anomalia dal punto di vista mediatico per via dei Friedkin. La presenza della società deve essere molto più comunicativa".

Stefano Agresti (Radio Radio Mattino – 104,5): “Con la Juve sarà una partita vera perché la Roma è una squadra con qualità e in partite così la qualità esce fuori. È un’occasione per la Roma per cancellare il ricordo di queste due prime giornate".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “La partita con l’Empoli è stata troppo negativa. Non bisogna perdere tempo dietro al mercato e ragionare su i giocatori che ci sono e non quelli che potrebbero esserci. Dal punto di vista dell’atteggiamento la Roma penso disputerà un altro tipo di partita. Sono curioso di vedere la reazione della Roma e se ci sarà. I nuovi di devono assumere delle responsabilità, il centrocampo della Roma deve dare una risposta. De Rossi deve essere bravo a capire quali molle toccare per presentare una Roma diversa”.