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‘RADIO PENSIERI’, TRANI: “La Roma è finita dopo la finale di Budapest”

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Le opinioni di giornalisti ed ex calciatori sulla Roma
Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “Ho sempre sentito dire che Pellegrini non è adatto a fare il capitano della Roma. Evidentemente lui si è un po’ stancato di questa situazione. E per questo potrebbe aver detto di voler riconsegnare la fascia”.

Emiliano Viviano (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “Fare il capitano a Roma è difficile. Penso che la dirigenza debba iniziare a fare bene il proprio lavoro. De Rossi non era l’allenatore più bravo del pianeta ma hanno preso un tecnico che fa un calcio opposto. Quando le cose non vanno bene scaricare la colpa sugli altri è più facile”.

Ugo Trani (Tele Radio Stereo 92,7/Te la do io Tokyo): “Anche i Friedkin si rendono conto di aver sbagliato sullo stadio. Possibile che nessun dirigente è stato in grado di portare avanti questo progetto? Ne sono stati cambiati tanti. Non sono fiducioso per la partita di questa sera, non vedo nulla di buono. La Roma può anche vincere ma non mi meraviglierei del contrario. Ai Friedkin non gli frega nulla dei fischi e neanche ai calciatori. A Firenze i giallorossi si sono schierati col 3-5-2 per avere un uomo in più a centrocampo ma non è servito a niente. Dovbyk ogni giorno è in dubbio, questo significa che scende in campo in condizioni non perfette. La Roma è finita dopo Budapest e ora ha un allenatore che tira le bottigliette d’acqua ai giocatori”.

Antonio Felici (Tele Radio Stereo 92,7/Te la do io Tokyo): “La mia posizione nei confronti dei Friedkin è estremamente critica, mi hanno stufato. È ridicolo che tutti i problemi per lo stadio stiano uscendo solo ora. In certe zone del campo questa è una squadra scarsa. Sulla fasce giocheranno Celik e Zalewski". 

Alessio Cerci (Radio Manà Manà Sport - 90.9): "Mi è capitato di essere in queste situazioni e credo che a volte quando le cose non vanno bene dirsi le cose in faccia può essere un segnale. Il pugno duro di un allenatore può far scattare una scintilla nei giocatori. Da allenatore cercherei di sollecitare il gruppo, secondo me in questo momento Juric non è proprio se stesso. Mi sembra un po' col freno a mano, lui è uno col fuoco dentro. Attualmente dico che a livello di rosa la Roma può lottare per la Champions League anche se al momento il campo dice cose diverse. I discorsi sulla società sono tutti alibi, a Trigoria si può comunque fare un grande lavoro".

Nando Orsi (Radio Radio Mattino - 104.5): "Juric non sta tranquillo. Molte cose dette da lui erano evidenti, impossibile negarle. Come Mancini e Cristante rimasti negli spogliatoi. Perché la vecchia guardia non ha dato segnali prima? I giocatori giocano con gli allenatori che gli stanno simpatici? È mai possibile? Forse abbiamo sopravvalutato alcuni giocatori. Essere calciatori non vuol dire solo dare due calci al pallone, ma anche mostrare senso di appartenenza".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104.5): "Non sono preoccupato per stasera, ho sentito anche che questa squadra non può permettersi di mettere da parte nessuno ed è vero. Anche se ci sono stati degli scontri è giusto che ci sia stato un confronto, che tutti siano sulla stessa barca per venire fuori da questa situazione. Quella di Firenze è un'assurdità di partita, spero che ci sia una reazione d'orgoglio. Credo anche che il Torino sia la squadra giusta, come l'Udinese. La vecchia guardia deve dare un segnale. Dovrebbero già essere fuori da questa spirale viste le qualità che hanno".