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‘RADIO PENSIERI’, TORRI: “Con questa società, la Roma non ha futuro”

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Le opinioni di giornalisti ed ex calciatori sulla Roma
Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Giancarlo Dotto (Radio Manà Manà Sport): “Juric appare come un allenatore duro ma va considerato che verrà considerato anche in base non solo ai risultati ma soprattutto in base al fatto che anche i giocatori hanno mal digerito l’addio di De Rossi. Sicuramente domenica sarà un clima surreale e purtroppo temo che la partenza dei Friedkin, che oggi hanno lasciato Roma, sarà il preludio ad un probabile addio. Avrei reagito nello stesso modo con altri tecnici licenziati al posto di De Rossi: il problema non è solo l’esonero in sé, ma tutto il contesto e la modalità di lavoro da parte della società”.

Piero Torri (Radio Manà Manà Sport): “La difficoltà sarà uscire da questa situazione e non si può salvare nessuno al momento, parlando di quanto avvenuto a De Rossi. Io personalmente sto ripensando a quando anche Pallotta scelse di andarsene. Ringraziamo i Friedkin per quanti soldi hanno messo nella Roma ma va pure detto che loro stanno difendendo un investimento. Domenica alle 18 la Roma avrà bisogno dei suoi tifosi e auguro il meglio a Juric, nei cui panni non vorrei trovarmi adesso…sta nell’occhio del ciclone ma paradossalmente sarà l’unico che sta tranquillo adesso. Credo che si andrà verso il 3-5-2 a livello tattico ma comunque i problemi non diminuiscono, specie sulla fascia destra. Con questa società non c’è futuro e si calpesta il passato”.

Federico Nisii (Radio Manà Manà Sport): “Oggi è molto facile che passi tutto subito anche a livello di comunicazione parlando dell’esonero di De Rossi anche se il popolo romanista ha fatto capire che domenica non sarà così. Personalmente mi stupisce la partenza dei Friedkin da Roma dopo quanto avvenuto. Inoltre va detto che anche tanti giocatori stanno avendo dei problemi, come sempre accade a Roma…basta pensare anche a nomi del recente passato come Lukaku, su cui in parecchi sono stati scettici al pari di chi adesso sta criticando anche Dovbyk. Nelle idee tattiche di Juric prevedo che il centrocampo vedrà sempre Pisilli con Koné assieme, per esempio, a Le Fée. E’ imprevedibile quello che accadrà allo stadio domenica dal punto di vista del clima e le domande sono tante pure per quanto riguarda il campo. Qualche giocatore andrà sicuramente adattato nel modulo di gioco di Juric”.

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio): “In 8 mesi è stato bruciato un tecnico come Mourinho su cui c’erano grandissime speranze e poi un simbolo come De Rossi. Sono state bruciate le aspettative sotto ogni aspetto. Vedo molto fragile l’idea che i problemi fossero solo di carattere tecnico. Gli errori sono stati fatti sicuramente, ma comunque non c’erano le condizioni per arrivare ad una conclusione così repentina, tra l’altro così presto e dopo così poche gare. La Roma a Genova non aveva demeritato, anzi. I motivi dell’esonero di De Rossi sono comunque molto fragili stando a quanto ha detto il campo. Non mi aspetto grandi novità con Juric rispetto a De Rossi, almeno sul piano dei giocatori. Semmai le novità andranno cercate nella tattica. Spesso si tende a dare delle etichette agli allenatori anche in modo affrettato: alla fine ogni tecnico usa ciò che ha. Non convince l’idea che Juric faccia solo un certo tipo di calcio ma si saprà adattare. Io resto dell’idea che la Roma sia un’ottima squadra a prescindere dal tecnico: era ottima con De Rossi e lo resterà anche con Juric”.

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio): “Questo è il momento di maggiore confusione in casa Roma. Inizialmente si diceva che De Rossi non fosse un tecnico molto offensivo e ora si ripiega su un altro tecnico difensivista come Juric. Parere personale: questo è un esonero dato da risultati insufficienti, contando pure che la dirigenza ha le sue responsabilità e questo è chiaro, ma comunque De Rossi ha vinto una delle ultime 13 partite e questo elemento non può essere ignorato”.

Antonio Felici (Teleradiostereo / Te la do io Tokyo - 92.7): “Dybala secondo me è il giocatore più a rischio con Juric. Se penso al suo modo di giocare non credo ci sia spazio per l’argentino. Come può fare il lavoro che Juric chiede agli esterni offensivi. Siamo rimasti tutti scioccati dall’esonero di De Rossi, ora però si capisce che la fossa la stavano scavando già da un po’. Questo significa che il progetto non c’è, non esiste. Forse esisteva un progetto all’inizio con Mourinho. Se veramente volevi un progetto triennale con De Rossi come minimo dovevi aspettare l’Udinese. Non potevi pensare di avere risultati da subito. Il progetto ormai riguarda solo lo stadio”.

Alessandro Austini (Radio Manà Manà Sport): “Questa è una settimana complicata perché Juric arriva da un giorno all’altro con una squadra sotto shock e con una partita da vincere all’orizzonte. Sarà una delle partite più difficili dell’ultimo periodo. Juric vuole fare un altro tipo di calcio rispetto a De Rossi. Paredes non può fare una marcatura a uomo secondo me. Così come non vedo El Shaarawy a tutta fascia nel calcio. Pisilli e Pellegrini li vedo più dietro la punta che in mezzo al campo. Dovrà fare delle valutazioni in pochi giorni e senza avere tanti dati sotto mano. Spero però che la formazione la faccia lui. Le sue squadre se funzionano non sono brutte da vedere. E’ un tipo di calcio molto specifico ma che può funzionare e dare soddisfazioni. Domani all'Olimpico ci sarà un evento importante, che segnerà un prima e un dopo. Per la prima volta ci sarà una contestazione a questa società. Non mi piace che non ci saranno i Friedkin, non lo trovo carino anche nei confronti dei tifosi. Sarebbe stato bello vederli lì, assumendosi le proprie responsabilità e mettendoci la faccia. I giocatori non sono contenti dell’esonero di De Rossi, ha sempre avuto lo spogliatoio in mano e aveva migliorato alcune dinamiche. C’erano problemi tattici ma i rapporti erano ottimi. La Souloukou ha commesso errori gravi e palesi ma i veri responsabili restano i proprietari. Sono loro ad aver deciso i dirigenti e i compiti. Non basta spendere tanti soldi, serve spenderli bene". 

Giampiero Maini (Radio Manà Manà Sport - 90,9):"Non sarà semplice per Juric. Avrà la possibilità di avere più partite da subito per entrare in sintonia col gruppo e avere un feedback. Ad iniziare della prossima partita, che è insidiosa perché l'Udinese sta facendo benissimo. È una squadra che fa della fisicità e dell'aggressività un dogma, e che si presenterà all'Olimpico sicura della prima posizione in classifica. Sarà una partita complicata, lo sarebbe stato anche con De Rossi e lo sarà ancora di più con Juric nonostante conosca bene le caratteristiche dell'Udinese. La Roma è chiamata ad avere una reazione, quantomeno sotto il punto di vista caratteriale".

Gabriele Cioffi (Radio Manà Manà Sport - 90,9): "La scelta di De Rossi è stata una scelta forte come in passato per quella di Mourinho, perché fondamentalmente sono due capi popolo. Daniele perché e stato una bandiera e capitano. Sono state due scelte forti che comunque vanno rispettate. Credo che l'idea fosse quella di costruirla per un 3-4-2-1, che è proprio il modulo di Juric. La logica mi porta a dire che rispetto a De Rossi, a Juric piace un gioco più diretto e più fisico. I moduli sono gli stessi ma vanno interpretati, sono numeri. In questo caso li vedo opposti. Dispiace della scelta di Daniele che lo scorso anno ha fatto benissimo. Vedendola da fuori sembra che negli ultimi mesi non abbia avuto nemmeno il tempo di lavorare, ma la proprietà aveva investito su di lui con un contratto importante. Juric è un allenatore che avrà sicuramente un impatto".

Stefano Agresti (Radio Radio Mattino - 104,5): "È un momento particolare ma non è nemmeno il primo negli ultimi mesi. Quando hai mandato via Mourinho almeno hai preso un allenatore che portava una ventata di freschezza. Ora invece Juric non è certo una mossa che entusiasma. Mi pare che sia una situazione particolare da un punto di vista ambientale, che riesci a gestire se arrivano i risultati. Sono giuste le contestazioni dei tifosi ma poi ci sono i risultati. Se ci sono risultati positivi tutto è più semplice, se ci sono risultati negativi è più difficile e lo era anche per De Rossi. Anche lui era stato criticato nelle ultime settimane, non era certo immune".

Nando Orsi (Radio Radio Mattino - 104,5): "È tutto così surreale. Un esonero così non si era mai visto nel mondo del calcio. Anche nei confronti di Mourinho lo scorso anno ed è stato esonerato nel momento in cui non lo doveva essere. Non so se sarà la scelta giusta, Juric è un allenatore capace ma avrà il compito anche di gestire la comunicazione. Ci deve essere un supporto, una guida, l'allenatore non dovrebbe occuparsi di queste cose".

Mario Mattioli (Radio Radio Mattino - 104,5): "Ho sentito che negli Stati Uniti fanno così. Forse nelle aziende, ma questa è una squadra di calcio. La Roma racchiude in sé tante cose, non si parla solo del risultato calcistico di domenica. Dal punto di vista tecnico l'esonero non si comprende. Non so della scelta di Juric, sono perplesso. Non so se l'agente di due giocatori ha potuto suggerire un allenatore alla società. Società che non c'è, la CEO non si sa che voce abbia, il direttore sportivo non c'è. Dov'è la società? De Rossi avrà anche commesso un errore diplomatico, ma sono cose che vengono risolte da altre figure che si occupano della comunicazione. I Friedkin stanno mostrando la loro incompetenza calcistica".