Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
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‘RADIO PENSIERI’ LENGUA: “Se vendi Abraham poi devi trovare un altro attaccante”
Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “I Friedkin sono delle persone che vogliono ottenere il massimo spendendo poco. È gente attenta alle finanze. Gestiranno l’Everton come gestiscono la Roma. Bisognerà capire se a Roma gli fanno fare lo stadio perché se vedono che a Roma non riescono a farlo il loro investimento non ha molto senso. Abraham definirlo esubero è un peccato, non possiamo chiamarlo cosi perché la Roma attualmente non ha un bomber da 25 gol. Se lo vendi poi devi trovare un attaccante. Io per adesso lo chiamo attaccante titolare della Roma”.
Ugo Trani (Teleradiostereo – 92,7/Te la do io Tokyo): “Per me è positivo che i Friedkin prendano l’Everton, voglio vedere come si comportano perché anche lì hanno problemi per il fair play finanziario. Lo pagherebbero meno di 500 milioni. E pensare che per la Roma chiedono più di un miliardo: io a quella cifra non la prenderei mai, soprattutto senza stadio. a un miliardo e senza stadio. Comunque a Roma, fino al 2027, non vedremo investimenti da grande club, ma capiremo se sono capaci o no. Finora non sono stati capaci negli investimenti. Se lo scorso anno avessi preso Bellanova, Scamacca e Frattesi saresti arrivato in Champions e avevi speso il giusto, costruendo una squadra forte. Oggi ti costano tre volte di più. E sei costretto a ripartire quasi da zero. Dovresti prendere uno come Brescianini che nella Roma farebbe il titolare. Ha il profilo giusto per il centrocampo di De Rossi. Costa una decina di milioni ma lo trattano il Napoli di Conte e la Juve di Motta, oltre al Milan, al Bologna e alla Fiorentina. Perché la Roma no?”
Antonio Felici (Teleradiostereo – 92,7/Te la do io Tokyo): “Io ho sempre detto che esiste una Roma prima di Viola e una Roma dopo Viola. Prima di Viola è la Rometta, chi sostiene che dopo viola sia una Rometta dice una cavolata. Da viola fino agli americani la Roma è sempre stata grande protagonista. Con gli americani ci spettavamo un salto di qualità o almeno che mantenessero lo stesso livello ma ci hanno riportato a non vincere nulla. Il destino è nelle mani di Friedkin, quando è arrivato avevamo grandi aspettative ma i sesti posti sono sotto occhi di tutti. Se arriviamo ai livelli di sensi e viola gli faccio i complimenti. Le proprietà americane ci hanno riportate alla storia della Rometta”.
Gianluca Lengua (Radio Radio mattino 104.5): "Ho quasi la certezza che la rosa sarà rivoluzionata. La Roma perde tanti giocatori per fine contratto o fine prestito e li devi rimpiazzare. Poi ci sono giocatori che non sono adatti agli obiettivi della Roma. C'è anche chi può essere utilizzato per monetizzare. Purtroppo questa è una squadra che ha delle evidenti problematiche. Non ha senso ripartire da zero perché sarebbe troppo costoso, ma devi provare a spostare chi era titolare in panchina e trovare poi nuovi titolari. Spero che i Friedkin non siano distratti con l'acquisizione dell'Everton. Gli ingaggi andranno abbassati ma bisogna stare attenti ai giocatori che vengono presi perché si rischia che non siano competitivi per la qualificazione in Champions. Come dice De Rossi non si può fare una squadra di soli giovani, servono delle certezze".
Paolo Marcacci (Radio Radio mattino 104.5): "È veramente difficile far diventare i titolari dei panchinari. I Friedkin dovranno frazionare le autorità dirigenziali. Ghisolfi eredita una soglia di difficoltà operativa più difficile di quella di Monchi, di Petrachi e di Tiago Pinto per colpa dei primi due. Per Chiesa adesso l'Europeo può far diventare molto più difficile l'operazione o più facile, ma sarebbe a discapito dell'Italia".
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