Roma-Slavia Praga 3-1

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Una partita che ha segnato il cammino della Roma, non solo in Coppa Uefa. Il gol di Vavra ha eliminato la squadra di Mazzone dalla competizione ma ha anche ridisegnato il futuro del gruppo
Redazione

A cura di Laura Novelli

Introduzione

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Il campionato di serie A del 1994-95 è stato il primo della storia con i tre punti assegnati per la vittoria. La corsa delle 18 squadre partecipanti al torneo, è finita con la Juventus campione d’Italia per la ventitreesima volta nella sua storia e che, di conseguenza, ha conquistato l’unico posto disponibile in ChampionsLeague. In quegli anni, infatti, solo la prima in classifica poteva accedere alla massima competizione europea, per le successive 5 erano previsti altrettanti posti in coppa Uefa (in quell’anno si è arrivati fino alla 6° posizione perché il Parma – 3° in classifica – era finalista di coppa Italia con la Juve e quindi è andata in Coppa delle Coppe). La Roma, al termine di quella stagione, si è piazzata al 5° posto ed è quindi andata di diritto a giocarsi i 32mi di finale di coppa Uefa. In quell’occasione i giallorossi hanno giocato contro gli svizzeri del Neuchatel Xamax vincendo, il doppio incontro, con il risultato totale di 5 a 1 (1-1 all’andata, 4-0 il ritorno in trasferta). Passata ai 16mi, la squadra guidata da Carlo Mazzone, ha pescato i belgi dell’allora Sportclub Eendracht Aalst, (l’attuale Voetbal Club Eendracht Aalst 2002). Una pratica archiviata più facilmente di quella precedente, con la vittoria complessiva di 4-0 (4-0 il risultato dell’andata in casa e lo 0-0 del ritorno in trasferta). I capitolini hanno conquistato l’accesso agli ottavi di finale della competizione. Il sorteggio ha assegnato al gruppo di Mazzone i danesi del Broendby. Le sfide erano decisamente più tirate, la Roma ha passato il turno vincendo l’andata per 2-0 in casa e il ritorno, in trasferta, per 2-1. Arrivati ai quarti, Giannini e compagni, hanno pescato i cechi dello Slavia Praga. Il doppio incontro prevedeva l’andata in trasferta, il ritorno in casa all’Olimpico. E per la prima gara le cose non sono andata bene. La squadra di Mazzone è tornata a casa con un passivo di 2-0, per provare a passare il turno avrebbe dovuto dare il massimo e ribaltare il risultato davanti al proprio pubblico. Appuntamento all’Olimpico per il 19 marzo del 1996, alle 20.30.

Il racconto della gara

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La partita con lo SlaviaPraga ha segnato il cammino della Roma, non solo in CoppaUefa. Il gol di Vavra ha eliminato la squadra di Mazzone dalla competizione ma ha anche ridisegnato il futuro del gruppo. Il presidente Sensi, nel giro di una serata, si è trovato a dover prendere delle decisioni importanti. Quella è stata la stagione dell’addio del capitano, Giuseppe Giannini, e della chiusura del rapporto con Carlo Mazzone. Dopo il ko con lo Slavia sono emerse tutte le difficoltà di una squadra che ormai si stava portando dietro diversi problemi. E il bilancio è arrivato proprio dopo l’uscita dalla coppa Uefa. I giocatori, a marzo, ormai dovevano lottare pensando a quello che avrebbero dovuto raggiungere per dare un senso alla stagione successiva, più che quella in corsa e, per questo, dovevano sbrigarsi a leccarsi le ferite cercando di raggiungere la zona Uefa. Il gol di Vavra ha cambiato tutto in un istante, tutto quello che era stato rimandato dopo il 2-0 dell’andata, nella speranza che un’impresa potesse invertire le cose. E per questo Mazzone, in quella partita, aveva provato a rischiare tutto quello che poteva. Il tecnico, fedele sempre al 3-5-2, per la sera del 19 marzo 1996 ha cambiato tutto, mettendo in campo un giovanissimo Totti al posto di Statuto, inserendolo dietro le punte (Balbo e Fonseca), con un inedito 3-4-1-2. Era un segnale lanciato dall’allenatore e che la squadra doveva cogliere, provando a fare l’impresa, scendendo in campo con il coltello tra i denti, sin dai primi minuti. Invece, forse caricati di troppe responsabilità, i giocatori ci hanno messo un tempo intero a trovare la dimensione giusta, facendo passare i primi 45 minuti senza trovare la via del gol.

La prima vera occasione è della squadra ospite, che al 7° minuto ha sfiorato lo 0-1 che avrebbe spento i sogni romanisti, con un attacco di Penicka solo davanti a Cervone, che si è fatto trovare pronto e ha parato il tiro. La Roma si è fatta vedere quasi 10 minuti dopo, davanti al portiere avversario, al 16° con un cross di Moriero sfiorato da Lanna e mandato in curva da Abel Balbo. Poi ancora Roma con Carboni che si è portato avanti la palla dalla difesa ma non è riuscito a chiudere come avrebbe voluto dando vita ad un tiro sembrato un passaggio al portiere dello Slavia. La Roma aveva forse anche troppa fretta e si è visto, mentre i giocatori del club ceco, forti del risultato dell’andata, lasciavano andare la palla e facevano una partita di contenimento, gestendola con calma e lucidità. E al 29° sono arrivati di nuovo pericolosamente al tiro con Suchoparek. Poi ancora al 34° con Poborsky che ha impegnato Cervone, che anche in questo caso si è fatto trovare pronto. E addirittura prima del fischio dell’arbitro, dopo due minuti di recupero, è stato lo Slavia a rendersi pericoloso per un errore su un rinvio di Di Biagio che ha svirgolato un lancio e Suchoparek ne ha provato ad approfittare colpendo un palo. Sull’Olimpico è calato il silenzio. Le squadre sono andate al riposo sullo 0-0, con la Roma che non è riuscita a ridurre lo svantaggio della gara di andata, e ha perso minuti importanti per tentare l’impresa.

Nel secondo tempo Mazzone ha mandato in campo la squadra con qualche modifica. Fonseca è rimasto negli spogliatoi, la sua prestazione nel primo tempo non era stata assolutamente all’altezza delle necessità, in campo al suo posto è entrato Cappioli a rinforzare il centrocampo e Totti in attacco in coppia con Balbo che fino a quel momento aveva deluso quasi quando il compagno di reparto uruguaiano. La partita è cominciata con la Roma che ha provato ad attaccare e lo Slavia che non ha dovuto far altro che attendere e difendere. E con questo assetto, di nuovo, sono stati gli ospiti ad avere la prima occasione pericolosa del secondo tempo, al 52° con Poborsky che non è riuscito però ad intercettare un cross di Smicer. La risposta della Roma è arrivata tre minuti dopo con Cappioli che di testa ha messo in difficoltà la difesa avversaria. E poi, un minuto dopo, la risposta della Slavia ha impegnato ancora una volta Cervone. Era solo il preludio di quello che stava per succedere, di li a poco. Moriero ha preso palla e ha provato il tiro, a 20 metri dalla porta. Un tiro imprendibile per il portiere dello Slavia. La Roma ha riacceso le speranze, 1-0 palla al centro e ancora mezz’ora per sognare. A quel punto, come immaginabile che accadesse, lo Slavia si è trincerato nella propria area con la Roma che invece era arrembante e all’83° ha trovato il gol del 2-0 che sanciva il pareggio tra le due squadre, tra andata e ritorno. Solo qualche minuto dopo, Totti ha sbagliato la possibile rete che avrebbe dato ai giallorossi il passaggio del turno. Finiti i 90 minuiti regolamentari, l’arbitro ha fischiato l’inizio dei supplementari. E proprio durante il primo, dei due extra time, al 99° ancora Moriero ha trovato il gol, quello del 3-0 che sarebbe bastato per approdare alla semifinale della competizione, ma c’era da stare attenti. In quel momento la Roma era in vantaggio, lo Slavia era eliminato, anche se sarebbe bastata una rete degli ospiti per ribaltare la situazione.

I giallorossi a quel punto hanno invertito le posizioni in campo. Era la squadra di Mazzone ad essere arroccata in difesa, mentre i cechi dovevano a tutti i costi cercare di segnare. I giallorossi hanno retto bene, almeno per un quarto d’ora. E tutto è successo proprio al minuto 115: Cervone ha rinviato un tiro, la difesa era schierata, Aldair ha colpito il pallone che è finito proprio sulla testa di Vavra che ha anticipato Lanna ed ha tirato. Il pallone è passato tra le gambe di Lanna ed è finito in porta, con Cervone che neanche è riuscito ad accennare una parata ed ha lasciato l’Olimpico, in festa fino a quel momento, in un glaciale silenzio. La Roma era stata eliminata dalla coppa.

 

Le dichiarazioni

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A fine partita Carlo Mazzone ha cercato di consolare la squadra e il capitano, Giuseppe Giannini. "Pagata cara una disattenzione. Con Giannini ho avuto ragione". Il presidente Sensi, nonostante l'eliminazione della sua squadra, ha fatto i complimenti ai suoi. "È stata una Roma grandissima - ha dichiarato subito dopo la partita - quanto l'amarezza finale. Ho voluto complimentarmi con tutti i ragazzi, hanno messo in campo cuore, gambe e cervello. Ma anche stavolta la fortuna non ha voluto ricordarsi di noi".

Moriero ha lasciato il campo in lacrime e così si è presentato davanti ai microfoni a fine partita: "Sarebbe stato meglio uno 0-0, adesso sarà difficile dimenticare". Marco Lanna avrebbe voluto fare qualcosa in più per evitare il gol che ha fermato il cammino della Roma. "Quel pallone non sono riuscito ad intercettarlo per pochi centimetri. Così è arrivata la nostra condanna, da non dormirci sopra per molte notti. E dire che avevamo segnato tre gol straordinari". Tutta la disperazione di Cappioli: "Non avevamo sbagliato nulla, la nostra partita era stata perfetta. Non possiamo rimproverarci niente. I nostri tifosi sono stati straordinari, ma certo non lo scopriamo adesso".

A 27 anni di distanza da Roma-Slavia Praga - a settembre del 2023 - è arrivato anche il ricordo dell protagonista del ko romanista, che è tornato a parlare di quella che è rimasta una delle serate più amare della storia dei giallorossi. Jiri Vavra ha ricordato i momenti che hanno preceduto la sua rete che ha condannato la squadra di Mazzone. "Il mio gol un incubo? Lo immagino, ma i laziali hanno gradito. Ricordo che c'erano 70mila spettatori, non pensavo che ce l'avremmo fatta. La parte peggiore è stata dopo il 3-0 perché c'era così tanto casino che non riuscivamo a parlare nemmeno tra di noi. Poi la Roma ci sottovalutò, pensando di aver compiuto la missione. Quando vidi quel pallone, calciai dritto senza pensarci".

 

Il Tabellino

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Roma 3 – Slavia Praga 1, Roma Stadio Olimpico (63.859 spett.)

As Roma (3-4-1-2): Cervone, Annoni, Aldair, Lanna, Moriero, Di Biagio (65° Statuto), Giannini, Carboni, Totti, Balbo, Fonseca (46° Cappioli).

A disposizione: Sterchele, Cherubini, Scarchilli.

Allenatore: Mazzone.

Slavia Praga (4-3-3): Stejskal, Suchoparek, Kozel, Hysky, Novotny, Penicka, Poborsky, Lerch (106 Stajner),Bejbl, Kristofik (69 Vavra), Smicer (87 Wagner).

A disposizione: (Hunal, Blazek).

Allenatore: Cipro.

Arbitro: Ouzounov (BUL). Marcatori: 60' Moriero, 83' Giannini, 9'pts Moriero, 8'sts Vavra.

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