(di Francesco Balzani - ForzaRoma.info)Roma dai due volti: implacabile e cinica nel primo tempo, sciupona e disattenta nella ripresa. Poi però esce fuori Gervinho, eroe straordinario di questa annata. Brutti errori in difesa di Castan, Torosidis e De Sanctis mentre a centrocampo giganteggia come al solito Strootman. In attacco uscito Totti si spengono tutte le luci, tranne appunto quella dell’ivoriano.
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Tim Cup Roma-Napoli 3-2 LE PAGELLE Strootman manda un tweet a Reina, Gervinho non sa calciare? De Sanctis: che errore!
(di Francesco Balzani – ForzaRoma.info) Roma dai due volti: implacabile e cinica nel primo tempo, sciupona e disattenta nella ripresa.
DE SANCTIS 5: Legge da saggio un paio di uscite, resta fermo sulle gambe su un tiro centrale, ma poi compie quella papera sul tiro deviato da Benatia che riporta alla mente qualche errore fatto proprio ai tempi di Napoli.
MAICON 6,5: Ha convinto Garcia, ha convinto Scolari, ha convinto i tifosi, forse ha convinto anche chi lo definiva una scommessa. Su e giù per la fascia senza mai sprecare un pallone, senza rendere nulla banale. Anche il folletto Insigne diventa meno strafottente con uno così davanti. Con Mertens il lavoro si fa più duro, anche per lui.
BENATIA 6,5: Si allunga e si snoda rendendo semplice ciò che non lo è e rendendo la vita difficile a uno che fino allo scorso anno giocava al fianco di Cristiano Ronaldo e Di Maria. Da applausi a scena aperta un anticipo di tacco che a qualcuno ha fatto tornare alla mente l’immenso Aldair. Poi quella maledetta deviazione, più sfortuna che altro.
CASTAN 5,5: Contro Higuain deve ricorrere a tutte le armi nella sua valigia, nella fretta si perde qualcosa ma non commette errori madornali e quando il gioco si fa duro nella ripresa prende la mazza e non guarda in faccia a nessuno, ma con uno come Mertens serviva più astuzia. L’olandese gli scappa e il pareggio è fatto.
TOROSIDIS 5,5: Dalle sue parti arrivano i pericoli maggiori e con una copertura così così per poco non permette a Maggio di resuscitare dalle ceneri. Nella ripresa regala anche un angolo al Napoli e mostra qualche segno di stanchezza. Prestazione decisamente meno brillante rispetto al solito.
STROOTMAN 7,5: Chiamate la Nato, la Nasa, i servizi segreti. La bomba che infila alle spalle di Reina è roba illegale, da fare male anche agli occhi. Kevin lo squalo dà il morso letale al cuore dei tifosi napoletani e si candida a diventare il miglior acquisto degli ultimi 10 anni in casa Roma. Jorginho lo guarda impaurito, Inler abbassa gli occhi: è lui il padrone del centrocampo. Paga Reina, ora twitta questa.
DE ROSSI 6,5: Tackle, contrasti, colpi di testa (da fa incanta). Con lui in alcuni momenti sembra di tornare a Campo Testaccio. Alza il bavero dopo 4’ sventando un cross insidioso di Insigne, si ripeta al 20’ con una scivolata provvidenziale in area su Callejon. Nella ripresa quando il Napoli alza il ritmo si arrangia anche con qualche fallo, non riesce però a frenare Mertens.
NAINGGOLAN 6: Ha il suo bel da fare contro Inler e Jorginho e a centrocampo è forse quello che soffre di più ad inizio partita. Riprende fiato e prende le misure migliorando minuto dopo minuto. A fine primo tempo spara sull’esterno della rete (da posizione impossibile) un appoggio di Gerviho, nella ripresa ci prova anche quando non deve. Esce forse nel momento migliore. Ammonito, era diffidato, salterà il ritorno. (60’ Pjanic 6: Aveva risolto la gara di campionato, ci prova anche in coppa ma appena entra il Napoli si sfoga e gli riesce difficile tenere in mano lo spartito)
LJAJIC 6: Delle tre luci in attacco è quella che abbaglia meno, ma non perché gioca male. La sua luce è calda, gialla come quella dei lampioni di Parigi e addolcisce la gara con tocchi di suola, appoggi sapienti. Quando può sfodera anche il tiro, ma Reina prima e un soffio di vento dopo gli negano la gioia del gol. Si incaponisce un po’ troppo alla ricerca del gol però. (71’ Florenzi ng: entra nel momento più duro, fa quel che può)
TOTTI 7: Il centrocampo è intasato, nella trequarti c’è traffico? Ci pensa San Francesco con un raggio di sole che squarcia anche le nuvole fitte di questi giorni. Una perle delle sue a cui fanno seguito due sassate verso la porta azzurra. Nella ripresa alza la squadra beccandosi i calcioni di Albiol e Fernandez. Rinunciarci, anche con 3 gare in 7 giorni, diventa complicato. Esce lui, comincia a piovere e si spegne la luce (65’ Destro 5: inciampica su un pallone facile, torna poco, punge meno. Non era al top)
GERVINHO 8: A inizio anno (ma anche adesso) c’è chi dice che non sa calciare, o addirittura che non sa giocare a calcio. Lui sorride, nella vita ha sopportato ben altro di commenti da radical chic consumato e quando gli si presenta la prima palla gol, supera Reina con un dolce pallonetto e manda in rete l il 7° centro stagionale. Non basta? Certo che no. Vuole far sgolare la Sud come contro la Juve. La Benagol gli deve lo stipendio. Poi innesca contropiedi, ripiega in difesa e serve anche un assist a Nainggolan. Capocannoniere della seconda squadra più forte d’Italia. Scusate se è poco.
GARCIA 6: Schiera Totti, alla faccia del turn over. E ha ragione. La sua Roma nel primo tempo attende lo sfogo del Napoli e colpisce. Nella ripresa però fa il contrario: subisce un gol sfigato, toglie Totti e la Roma ne risente sprecando troppi gol e prestando il fianco a Mertens. Gli risolve la vita il pupillo Gervinho. E la Roma vince ancora.
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