(di Francesco Balzani - ForzaRoma.info)Torna alla vittoria la Roma, con tanta sofferenza e un Totti da monumento. Il capitano ha acceso la luce su tutte le azioni della Roma. Malino in difesa tanto che De Sanctis stavolta si è rivelato fondamentale. A centrocampo l’emergenza senza Strootman e De Rossi si è fatta sentire. Destro segna, ma non ha ancora il veleno da bomber.
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Roma-Udinese 3-2 LE PAGELLE Totti fino a 50 anni! De Sanctis alza la bandiera da pirata, Destro gol e pasticci
(di Francesco Balzani – ForzaRoma.info) Torna alla vittoria la Roma, con tanta sofferenza e un Totti da monumento.
DE SANCTIS 7,5: Stavolta è impegnato, eccome. Prima toglie dal primo palo un tiro velenoso di Badu poi compie un miracolo su Di Natale che corre a fare i complimenti al suo ex compagno di squadra. Nella ripresa assiste inerme al gol di Pinzi e si prodiga in un paio di uscite provvidenziali, poi di nuovo il paratone su Totò. Niente da fare su Basta. Altrochè senza voto, stavolta il Pirata si merita una bella dose di applausi a scena aperta.
TOROSIDIS 6,5: Primo tempo acqua e sapone, ma nel secondo tempo mette l’alcol puro su quel destro che si insacca alle spalle di Scuffet e consegna alla Roma la tranquillità dei tre punti. Prima era apparso come solito diligente e combattivo seppur con qualche sbavatura, mentre in fase offensiva aveva fatto un po’ rimpiangere Maicon. Lo salva il gol dai.
CASTAN 6: Si concede un paio di pause in più rispetto al solito, e a risentirne è l’intero reparto che contro Di Natale e Muriel ha il suo porco da fare. Forse aveva sottovalutato l’avversario. Nel finale rimette la maschera da Venerdì 13 spaventando le speranze di rimonta del bomber bianconero e dei suoi compari.
BENATIA 6,5: All’inizio prepara il caffè per svegliare la squadra procurando anche un pericolo a Scuffet, poi spazza via la camomilla dal tavolo di Nainggolan e Dodò e la getta rovente sul volto di Di Natale e compagni. Ultimo baluardo in una difesa stavolta non impeccabile che concede un po’ troppo agli uomini di Guidolin.
DODO’ 5,5: A forza di sbattere il muso su Widmer e Hertaux si sarà fatto male. Tornato titolare dopo 2 mesi il brasiliano inizia male impattando oltre la mediana e facendo incavolare Benatia per un paio di recuperi affannosi. Nella ripresa solita solfa: buoni propositi, ma la sensazione di essere sempre sul punto di fare una cavolata. La fa quando fa saltare di testa Pereyra in occasione del gol di Basta. (84’ Romagnoli)
NAINGGOLAN 6: All’inizio un paio di spunti gli valgono gli ole della folla e giustificano taglio di capelli e tatuaggi da guerriero Maya. Bene in fase di impostazione, meno in fase difensiva dove rischia di commettere un pasticcio colossale. Lo sveglia De Sanctis con un urlo sentito anche in Indonesia. Comunque un po’ svagato anche dopo.
TADDEI 6,5: Gli mancava solo di fare il vice De Rossi. Dategli un camice da medico, una tuta da operaio o una divisa da pilota. Lui sa fare tutto discretamente senza alibi o giustificazioni. Preziosissimo in un momento delicato sacrifica la tecnica per non lasciare soli Benatia e Castan. Sbaglia però quando non copre il break di Pinzi. Si ripete nel finale ma per fortuna Allan ha la mira sbilenca. Chi sa fare tutto, non può fare in maniera perfetta.
PJANIC 6,5: Con Totti si capisce senza bisogno di usare la lingua. E’ telepatia dai piedi buoni quella che lega il capitano al bosniaco che stasera libero dai compiti di impostazione si fa vedere spesso in attacco. Dopo un primo tempo con lo stuzzicadenti in bocca, si alza da tavola e partecipa a costruire la vittoria che porta a 61 punti il ruolino di marcia giallorossa. E quando esce il numero dieci è lui a beccarsi le deleghe con tanto di assist mal sfruttato da Florenzi.
GERVINHO 6,5: Quando prende il pallone sembra di risentire quel motivetto brasiliano di Francia ’98 che faceva colonna ad una nota pubblicità. Il passo da brasiliano in un fisico da africano lo mette sempre, nel bene e nel male. Anche quando dovrebbe spaccare la porta e non lo fa. L’assist per Destro però è roba da mandare in Dvd a Wenger.
TOTTI 8: No Totti, no party. Slogan ripetitivo, quasi banale ma è la verità. Col capitano in campo l’attacco giallorosso mette una tonnellata di oro in più. Gol numero 233 in campionato che sblocca il risultato e spezza un digiuno lungo 2 partite e mezzo. Poi si mette in mezzo al campo a dispensare inchini, magie e colpi da biliardo, a dare il ritmo a una squadra maledettamente ancora dipendente dal suo capitano, dalla sua leggenda. Standing ovation per lui. (71’ Florenzi 5,5: che si è mangiato? Per fortuna è finita bene)
DESTRO 6,5: Dopo 2’ scalda le mani a Scuffet, dopo mezz’ora lo scarta e infila in rete il settimo sigillo stagionale. Gol da attaccante vero nel mezzo di una partita da maratoneta a tutto campo nella sua seconda apparizione con Totti dal primo minuto. Sarà un caso? Ora è il caso però che certi gol li faccia anche nei cosiddetti big match per allontanare almeno per qualche mese le critiche e la voglia di trovare altro sul mercato. Nel secondo tempo impaccia un po’ troppo e mostra di nuovo la sua vena “buona”, quella che a un grande bomber non serve. (80’ Bastos ng)
GARCIA 6,5: Stupisce tutti con la quasi inedita coppia formata da Destro e Totti, e alla fine raccoglie tre punti d’oro che scacciano i desideri di aggancio del Napoli. Meno brillante in difesa la sua Roma che subisce più tiri di quanti ne ha beccati nelle precedenti 5 partite, in attacco si rivede la cattiveria. Molto però il tecnico francese lo deve a Totti, come tutti.
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