Il ritorno alla vittoria, il ritorno alla bella Roma di settembre. Chi non cambia mai è Keita, assoluto padrone del centrocampo, e Totti. Risposte positive anche da Ljajic e Torosidis. Bene De Rossi, e poi Strootman. Che brividi.
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Roma-Torino 3-0 LE PAGELLE Keita da rettorato. Totti e Ljajic: polemiche e magie. King Kevin fa già paura
Il maliano giganteggia per tutto il campo impartendo lezioni di fisica calcistica ai poveri colleghi granata. Sembra essere tornata la Roma di settembre dopo il cerchio terribile tra le due gare col Bayern
DE SANCTIS 6,5: Una paratona su Quagliarella, una bella uscita e una carellata di urlatacce ai compagni di reparto. Il solito Morgan, non quello visto col Bayern Monaco all’andata. Non crediamo non possa giocare una partita ogni tre giorni, e al momento è il miglior portiere della Roma.
TOROSIDIS 6,5: E’ la sesta partita di fila, e dove non arrivano fiato e gambe arriva il cuore del trace. Giocatore che non ruba l’occhio, ma oggi porta a casa pagnotta e gioia per il primo gol stagionale. Il resto? Frena Darmian, uno in orbita Roma.
MANOLAS 6: Quagliarella è avversario più insidioso di quando ci si possa aspettare. Il greco gli tarpa le ali in una domenica sera finalmente serena. Nel secondo tempo quasi si annoia e si perde qualcosa. Nulla di grave però. (76’ Nainggolan ng)
MBIWA 6,5: Contro avversari normali (non Ribery o Higuain per intenderci) sembra un gigante d’ebano a cui non sarebbe da chiedere nemmeno l’ora. Non è solo un guardiano però. Quando può sale palla al piede e si apre tra la folla come il Bill Gardner della Firm del West Ham. Dopo la sosta (e la nazionale) forse si fermerà.
COLE 6: Non è ancora frizzante come ai tempi di Londra, ma pian piano sta abituando il suo piede ai sanpietrini romani. Partita dignitosa in cui si becca anche un po’ di applausi per una ripartenza d’altri tempi. Rispetto a Cholevas ha un curriculum da sbandierare, diamogli tempo.
KEITA 7,5: Altroché Professore, dategli un rettorato. Il maliano giganteggia per tutto il campo impartendo lezioni di fisica calcistica ai poveri colleghi granata. Non c’è azione che non passi dai suoi piedi, non c’è alchimia che non passi per le sue mani. Poi arriva l’Eureka: il primo gol in giallorosso, Gillet può solo prendere appunti. I suoi compagni non ci stanno e lo prendono a calci per il resto della partita. Ma Seydou non si spezza. (83’ Strootman 7: tutti in piedi, torna il guerriero. Appena sente il richiamo di Garcia cambia modalità. Entra in quella fighting, torna il ringhio. E ora son dolori. Per gli altri).
DE ROSSI 6,5: Quasi un terzo centrale. Fa quello che gli riesce meglio in questa fase della sua carriera: proteggere l’aerea e spezzare anche solo il pensiero degli avversari. A smistare ci pensa Keita. Ci prova anche dalla distanza ma trova Gillet. D’altronde oggi la Barba l’hanno già fatta alla Lazio. Bravo anche quando frena le polemiche di Ljajic dopo il gol.
PJANIC 7: Gestisce una copisteria: stampa il pallone sulla traversa, fotocopia passaggi su passaggi e con l’evidenziatore sottolinea la zona di campo tra lui e Totti. Dopo un mese in apnea è tornato a respirare e a far respirare la squadra.
LJAJIC 7: Un gol da vedere, rivedere, registrare e conservare accanto a quelli che vi hanno fatto godere di più. A cui aggiunge un’esultanza polemica nei confronti della stampa. La partita del serbo però ha fatto vedere tanto altro. Un dialogo continuo con Totti e Pjanic. Dei tre è quello che magari parla meno, che interviene solo quando serve. Meno saggio quando prova l’uno contro uno rischiando di innescare il contropiede del Toro. Si prodiga però in recuperi essenziali. Insomma, può uscire tra gli applausi. Ora ci aspettiamo un gol così contro Juve o Napoli.
TOTTI 7: Inizia con la specialità della casa: l’assist per Torosidis. Prosegue con un assaggio di no look, esterni e cucchiai, in mezzo tanto lavoro sporco e copertura. Il prezzo del biglietto? Sempre troppo basso per assistere a tanto spettacolo. Sembra Kevin Spacey in House of Cards, sa sempre cosa fare. Gli è mancato solo il gol. Poteva arrivare, ma Garcia lo toglie e lui non la prende bene. (70’ Destrong: Venti minuti di lotta)
GERVINHO 6,5: Dategli un pallone in corsa e lui costruirà qualcosa. L’ivoriano non cambia mai, non è mai cambiato anche quando la Roma arrancava. Vive in un costante stato di ingenua meraviglia. Stasera non timbra il cartellino, ma le sue trecce al vento si vedono anche dalla Madonnina di Monte Mario.
GARCIA 6,5: Impressioni di settembre. Sembra quella Roma, sembra essere tornata dopo il cerchio terribile tra le due gare col Bayern. La Juve è ancora vicina (e avrà un calendario più tosto), il Napoli è dietro. La strada è lunga. Un errore? Forse poteva aspettare a togliere Totti visto che c’è la sosta e il capitano salterà la sfida con l’Atalanta perché in diffida.
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