Neanche contro un Parma sull’orlo della B e del fallimento la Roma riesce a ritrovare la vittoria che all’Olimpico in campionato manca da dicembre. Imbarazzante la prova dei tre africani. Si balla anche in difesa mentre davanti ci provano solo Verde e Nainggolan. Il campionato è finito?
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Roma-Parma 0-0 LE PAGELLE Keita, Gervinho e Doumbia: mal d’Africa. Garcia: gioventù bruciata. Nainggolan, un Ninja non basta
Imbarazzante la prova dei tre africani. Si balla anche in difesa mentre davanti ci provano solo Verde e Nainggolan.
DE SANCTIS 5,5: La sua domenica inizia con un’uscita terrorizzata e terrorizzante, quasi più brutta della sua nuova divisa. Prosegue nella noia, nell’apatia, nella depressione.
FLORENZI 6: Di nuovo terzino, di nuovo sacrificato. Alessandro accetta, ma le cose migliori le fa vedere quando si alza sulla linea degli attaccanti e prova a mettere in area palloni puliti per la testona di Doumbia e i piedi sbilenchi di Cole. Dà il fritto, ma serviva la pizza.
MANOLAS 4,5: Una commedia greca che rischia di trasformarsi in tragedia quando Kostas spinge in area Nocerino. Qualche minuto prima aveva perso un’altro pallone sanguinoso sulla trequarti e trovato più problemi del previsto con Belfodil. In costante affanno, contro un attacco più moscio di un discorso di Fassino.
MBIWA 5,5: Oggi riuscire a combinare guai è difficile anche per lui visto che il Parma si fa vedere dalle parti di De Sanctis solo per un saluto. Firma la presenza, ma non alza mai la mano e torna a casa zaino in spalla senza nemmeno aver parlato coi compagni.
COLE 5,5: Lui e Ljajic sembrano essersi conosciuti poco prima del fischio iniziale. Non si trovano, non riescono a parlarsi. L’inglese si fa notare solo per qualche chiusura difensiva sui depressi esterni del Parma e gli appoggi indietro al portiere. Nel finale ha due occasioni per riscattarsi: manda sul palo un pallone da posizione difficile e spara alto su cross di Florenzi.
NAINGGOLAN 6: Un Ninja non basta a vincere una guerra che non si vuole combattere, che forse si è persa in partenza. Radja è ovunque: sradica palloni, tira in porta, prova l’acrobazia, fornisce assist. Ma è solo. Se solo i compagni avessero un quinto della sua verve…
DE ROSSI 5,5: Gestisce il possesso palla difensivo, offre il solito lavoro di copertura ma contro un Parma così bisogna osare di più. Ormai è un difensore aggiunto, lo si vede quando prova a tirare in porta nell’unica sortita offensiva di Capitan Futuro. (13’st Verde 6: è diventata l’arma della disperazione, chi lo avrebbe detto a inizio anno? Qualche magia gli riesce, ma stavolta non basta)
KEITA 4: Se si inceppa pure lui, sono dolori. Anzi Mali atroci. Seydou si prende una domenica libera e la manovra giallorossa diventa più banale di una canzone di Sanremo. Si becca pure un tunnel da Mariga. Forse s’è stufato pure lui.
LJAJIC 5,5: Il primo vero sussulto lo regala il serbo che al 22’ invoca Allah dopo un tiro a colpo sicuro respinto da Cassani. La monotonia offensiva del primo tempo lo costringe a fare tutto da solo e a sfogare con rabbia un pallone sul fondo dopo una bella serpentina. Nella ripresa si abbassa, e la Roma perde quel poco di potenziale offensivo che aveva. (32’st Paredes ng: riparte dalla panchina. Quando entra può poco)
DOUMBIA 4: Neanche il tempo di conoscere gli ingredienti della gricia o la strada per San Pietro e si ritrova sbattuto in campo. Come prevedibile trova difficoltà e prova stupore nel vedere una Roma totalmente involuta rispetto a quella che aveva umiliato il suo Cska 5 mesi fa. Pure lui però ci mette del suo e nel secondo tempo guarda scorrere via un pallone d’oro di Nainggolan e poi uno di Verde neanche fosse Martin Dahlin. Più che lui a questa Roma servirebbe Hancock. Esce addirittura tra i fischi (40’st Sanabria ng)
GERVINHO 4,5: Ha negli occhi e nelle vene ancora i festeggiamenti in Costa d’Avorio mentre nei piedi avrebbe un tesoro che tiene nascosto fino a metà secondo tempo quando impegna Mirante con un piatto da dentro l’area. Poi torna con la mente all’Africa, e mentre sogna la Roma finisce nell’incubo dell’ennesima stagione buttata.
GARCIA 4: Smettete le ricerche, la sua Roma è sparita da troppo tempo. Contro un Parma più morto che vivo, trova l’ennesimo pareggio che forse decreta una volta per tutte la fine della rincorsa alla Juve. Il francese lascia in panchina i giovani che gli avevano permesso di vincere a Cagliari per mandare in campo un Doumbia spaesato e un Gervinho cotto. Il tempo delle giustificazioni è davvero finito.
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