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Roma-Milan 4-2 LE PAGELLE Totti è Babbo Natale e Lamela ed Osvaldo portano i suoi regali

(di Francesco Balzani – ForzaRoma.info) La Roma chiude al meglio l’anno solare con una partita dominata per 80 minuti. Totti illumina e Lamela e Osvaldo realizzano.

Redazione

(di Francesco Balzani - ForzaRoma.info) La Roma chiude al meglio l'anno solare con una partita dominata per 80 minuti. Totti illumina e Lamela e Osvaldo realizzano. GOICOECHEA 7: L’uscita su El Shaarawy al 15’ del primo tempo vale un gol poi si supera su El Sharaawy in due occasioni e si prende l’abbraccio dei compagni per l’ennesimo miracolo su Pazzini. In occasione del rigore sbaglia la prima respinta, ma c’è da dire che il guardalinee avesse fischiato il fuorigioco non sarebbe successo nulla. Nulla può sul gol di Bojan. La papera nel derby è ampiamente perdonata.

 

PIRIS 7: Da oggetto misterioso a pedina insostituibile. Il paraguayano ha i canini di Dracula e dissangua i poveri diavoli che si aggirano sulla sua fascia. La Roma, dopo tanti anni, ha un terzino destro affidabile.

 

BURDISSO 7: Dopo Perrotta, un altro gol da libro Cuore. M il Bandito non si ferma qui, contro il Faraone sfodera i suoi colpi migliori e contrariamente allo scorso anno non deve fare da balia a nessuno. Guai a privarsene a gennaio

 

MARQUINHOS 7: La calma dei forti contro un tridente da brividi. Mai visto all’Olimpico un difensore ancora con l’apparecchio ai denti che mette la museruola ai migliori attaccanti del campionato.  L’espulsione assurda di Rocchi non ci fa cambiare idea. E’ stata la sorpresa più bella di questo 2012: chapeau a chi l’ha portato e chi gli impedirà di partire a gennaio.

 

BALZARETTI 6,5: Ha il suo bel da fare contro il terzino rivelazione della serie A (De Sciglio) e in alcuni frangenti fatica a interpretare la poesia di Totti e Osvaldo. Nel secondo tempo però pennella il cross per la testa di Lamela e mette alle corde il collega più giovane. Forse la sua miglior partita in giallorosso.

BRADLEY 6,5: Di fronte al presidente americano, sfodera una prova da centrocampista europeo vecchia maniera: ordinata, pulito, funzionale e cattivo quando serve. Siamo sicuri sia nato nel New Jersey?

 

DE ROSSI 8: Torna titolare in campionato a più di un mese dal famigerato derby e forse avrà fatto capire anche ai più scettici la differenza tra un campione e un giocatore comune. Sostanza, qualità, personalità e un assist a Lamela che tornare la vista anche ai ciechi. Capitan Futuro è presente.

 

PJANIC 6,5: Schierato di nuovo a centrocampo è meno appariscente rispetto alle ultime uscite, ma comunque indispensabile per il gioco di prima della Roma. Lui, Lamela e Totti parlano una lingua universale che non ha bisogno del vocabolario: il calcio.

 

LAMELA 8: Si vede poco, fino al 30’ quando firma il gol numero 9 (in 14 partite) della sua stagione. Poi si prende a sportellate con Nocerino e apre il varco per Totti che però spreca. Tutto qui? No segna anche il gol numero 10 di testa e vince la sfida a distanza con El Shaarawy.   (23’st Florenzi ng: doveva rifiatare, anche se non sembra mai a secco)

 

OSVALDO 7: Dopo 20’ minuti morbidi, sfodera il colpo di testa del raddoppio e rende dura la vita di Yepes e Mexes. Anche nelle giornate in cui sembra meno brillante timbra sempre il cartellino.  Bomber nato. (23’st Destro 5,5: quanta fretta, dovrebbe tenere di più il pallone tra i piedi)

 

TOTTI 7,5: Sotto l’albero non potevano mancare i regali del Capitano: assist al bacio per Osvaldo (che ringrazia), tanta corsa e un supporto a Balzaretti e Bradley. Nel secondo tempo sfiora quel gol che contro il Milan in casa manca dal 2001, ma il recupero su De Sciglio (18 anni meno di lui) fa venire i brividi anche al più impavido dei laziali. Tra tre giorni è il tuo compleanno: Buon Natale Francesco, più che mai la tua festa. (36’st Romagnoli ng: esordio in campionato e tanta emozione)

 

ZEMAN 8,5: Il capolavoro del boemo: la sua Roma umilia il Milan e fa brillare gli occhi dei 50 mila dell’Olimpico. Per fortuna i Maya non avevano ragione o ci saremmo persi un capolavoro non solo tattico, ma anche di nervi e personalità parzialmente rovinata dall’arbitro Rocchi.